Berlino, 30 gen – «Con usura nessuno ha una solida casa / di pietra squadrata e liscia / per istoriarne la facciata». Questi sono i versi che aprono Con usura di Ezra Pound, la più celebre poesia dei Cantos, il suo capolavoro. E questi stessi versi erano stati scelti da Hans Kollhoff, uno dei più autorevoli architetti tedeschi viventi, per adornare un’iscrizione pavimentale di Walter Benjamin Platz, a Berlino. La lastra, che era stata posta nel 2000 nella suggestiva piazza del quartiere Charlottenburg, è stata ora rimossa. Il motivo? I versi di Pound sarebbero «antisemiti».
Arrivano i censori
La polemica sull’iscrizione di Ezra Pound era stata sollevata lo scorso maggio dalla studiosa di architettura Verena Hartbaum. Sulle colonne di Arch+, la Hartbaum ha accusato Kollhoff di aver surrettiziamente lanciato un messaggio antisemita. L’accusa si fonda sull’assunto – assai discutibile, se non addirittura risibile – che la critica dell’usura sia ipso facto un motivo antiebraico. La controversia si è trascinata per mesi e, alla fine, la giunta distrettuale di Charlottenburg ha disposto la rimozione della lastra incriminata, eseguita tre giorni fa. La rimozione, tuttavia, non è stata operata dal distretto, ma dal proprietario della piazza, ossia la potentissima società d’investimenti Blackstone. Dato confermato dall’assessore all’Urbanistica di Berlino, Oliver Schruoffeneger (Verdi), che ha commentato con un compiaciuto «è una buona notizia». Ezra Pound rimosso da chi fa della speculazione finanziaria la sua ragione di vita: una circostanza, si converrà, dall’evidente potenza simbolica.
Ezra Pound non se lo meritano
A nulla sono dunque valse le vive proteste di Kollhoff. L’architetto, infatti, aveva prontamente respinto le accuse di antisemitismo lanciate dalla Hartbaum, la quale aveva definito Walter Benjamin Platz come «la CasaPound di Kollhoff». In un’intervista al Tagesspiegel l’architetto aveva definito l’accusa di antisemitismo «assurda e inaccettabile», facendo inoltre notare che Con usura di Ezra Pound rappresenta una critica al capitalismo (che Kollhoff condivide), non certo un’ode antigiudaica. E che, comunque, il poeta confessò al poeta ebreo Allen Ginsberg che «l’antisemitismo è stato il più grande errore della mia vita». Insomma, niente da fare, alla fine l’hanno avuta vinta i censori affetti da cretinismo ideologico. E così l’«Omero del Novecento» è stato definitivamente scacciato da Berlino. Ad Eleusi han portato puttane / Carogne crapulano / ospiti d’usura.
Valerio Benedetti
9 comments
Questa inquisizione stupida e cieca un giorno marcira’ nel vomito del suo fallimento planetario!
Qualsiasi usuraio dell’antichità era un dilettante rispetto a Blackstone o gentaglia simile!
Ezra non lo dice… Sono loro ad affermarlo! Cortocircuito dei solerti quanto isterici “benpensanti”: ognuno misura col suo metro… Tutta questa sensibilità, potrebbe farci però immaginare una certa loro contiguità con la usurocrazia 😉
A Berlino continua ad essere di moda il cimitero del pensiero…
Hartbaum…..Hartbaum…pare di origine ebraica…..come soros……. popolo nato, migliaia di anni fa, su fondamenta ugualitarie, dopo aver abbattuto le classi “elitarie” che li opprimeva…. per poi finire nei ghetti nel momento in cui un Mosè disse che erano gli ”eletti”….
Quindi l’ammettono… Che sono USURAI !
Fatemi capire BENE , quindi gli ebrei RICONOSCONO UFFICIALMENTE di essere dei
CRAVATTARI ??????
Scelta giusta! Pound e’ stato complice e istigatore dell’antisemitismo.
La cultura si è fermata non solo a Berlino, ma anche nel tuo pensare…