Milano, 5 dic – Nell’Italia travolta dal Covid-19 e da un generale abbrutimento delle coscienze, appare del tutto logico che l’antifascismo più retrivo abbia individuato il proprio nemico in una libreria. Si tratta, nello specifico, della nuova libreria Altaforte, aperta di recente a Cernusco sul Naviglio, che ha mandato letteralmente fuori di senno le cariatidi dell’Anpi e tutta una serie di sigle e sottosigle dell’estrema sinistra milanese. Questi piccoli Torquemada – sostenuti anche dal cacciatore di «nazisti dell’Illinois», l’ineffabile Paolo Berizzi – si sono quindi dati appuntamento oggi per chiedere a viva voce la chiusura della libreria. Di fronte a questa mobilitazione da romanzo distopico, sono stati in tanti a offrire la propria solidarietà ad Altaforte che, da parte sua, ha organizzato un partecipato sit-in proprio davanti alla libreria della discordia.
Il sit-in di Altaforte
Sotto una pioggia battente, infatti, si sono ritrovate ben 200 persone davanti al nuovo punto vendita di Altaforte, situato in via Pontida a Cernusco sul Naviglio. Nonostante le restrizioni e l’atmosfera da caccia alle streghe, dunque, il sit-in di Altaforte è stato un vero successo, soprattutto se confrontato al flop registrato dalla manifestazione antifascista, che non è andata oltre le 60-70 persone. All’evento di solidarietà davanti alla libreria sono intervenuti anche Paola Frassinetti, deputata di Fratelli d’Italia, Max Bastoni, consigliere della Lega alla Regione Lombardia, e Carlo Fidanza, europarlamentare di Fdi. Per prima ha preso la parola la Frassinetti: «Ci troviamo in un periodo in cui il governo Conte sta limitando tutte le nostre libertà – ha affermato – per questo è ancora più importante sostenere la libertà d’espressione e di fare e veicolare cultura. È proprio grazie a questi libri che le idee diventano azioni, e perciò sarò sempre al vostro fianco».
«Siete l’avanguardia del sovranismo»
È poi stato il turno di Max Bastoni: «Io oggi sono qui per ringraziare le edizioni Altaforte, che portano avanti valori e idee che io condivido, peraltro in un periodo in cui gli altri ci vogliono imporre un pensiero unico. Per questo io oggi sono qui per ringraziarvi, perché portate avanti delle idee, come il sovranismo, l’identità e la tradizione, che sono in tutto e per tutto anche le mie. Dirò di più: voi siete l’avanguardia di queste idee, e quindi l’avanguardia della democrazia». Dall’altra parte, prosegue il consigliere regionale, «ci sono dei ragazzotti che sono la bassa manovalanza del sistema, mentre qui vedo gente che sta lottando per affermare il diritto sacrosanto ad avere delle idee. Per questo lunga vita ad Altaforte».
Altaforte: libertà, cultura e tricolore
Anche Carlo Fidanza ci tiene a esprimere tutto il suo sostegno alla libreria: «Questo di Altaforte è un nuovo presidio di libertà nel cuore della dittatura del politicamente corretto, e va appoggiato proprio perché è un’arma da usare contro il sistema globalista». Prende infine la parola Francesco Polacchi, editore di Altaforte e del Primato Nazionale, che spiega così il significato del sit-in: «Noi oggi non siamo qui tanto per difendere una libreria, uno spazio materiale, quanto piuttosto per ritrovarci in un vincolo, che poi è quello del tricolore. Siamo qui per alimentare un fuoco, per riaffermare un principio per cui saremo sempre pronti a combattere. Quindi viva l’Italia e viva la libertà».
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Elena Sempione
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