Roma, 23 mag – Mentre il popolo italiano smette finalmente mascherine e altre misure di protezione individuale, in Toscana scoppia il primo caso di contagio da vaiolo delle scimmie. È infatti un 32enne di Arezzo, da poco rientrato dalle Canarie, ad essere stato infettato da questa nuova strana variante che si pensa arrivare dall’Africa. Il giovane sta bene, non in pericolo di vita, e si trova ricoverato all’ospedale di San Donato di Arezzo. I primi sintomi riscontrati dall’uomo sarebbero stati le tipiche lesioni cutanee proprie del vaiolo delle scimmie. Inizialmente valutate dal medico di famiglia e, successivamente, al vaglio degli infettivologi del San Donato che hanno prontamente inviato il tampone ad analizzare allo Spallanzani di Roma, che ne ha confermato il risultato.
Vaiolo delle scimmie, primo caso in Toscana. L’infettivologo: “Paziente sta bene”
L’infettivologo aretino Danilo Tacconi rassicura: “Il paziente sta bene, non ha segnali di complicanze, è un caso che sta avendo un’evoluzione simile agli altri tre presenti allo Spallanzani a Roma. Il paziente ci è stato segnalato dal medico di famiglia per delle lesioni a livello cutaneo. Essendo rientrato da un viaggio alle Canarie dove ci sono stati dei focolai, questo ci ha portato al forte sospetto che si trattasse proprio del vaiolo delle scimmie, esito confermato dal tampone analizzato dall’ospedale Spallanzani”. Per scongiurare ulteriori contagi, i medici si sono accertati che il paziente non avesse avuto rapporti con altri famigliari o persone vicine: “Per fortuna non ha avuto molti contatti, solo due persone che per questi motivi sono state monitorate e informate sui sintomi ai quali devono prestare attenzione. Eventualmente si presentassero devono chiamare subito l’igiene pubblica o direttamente il reparto di malattie infettive”.
“E’ malattia con esito benigno”
Il medico spiega inoltre come l’allarmismo lanciato in questi giorni dai media sia in parte ingiustificato: “I casi di vaiolo delle scimmie al di fuori dell’Africa non hanno avuto conseguenze importanti, è effettivamente una malattia con esito benigno, ci auguriamo che non ci sia una diffusione ulteriore, anche perché per fortuna si trasmette con una modalità di contatto molto stretto, non è facilmente contagiosa.” La stessa ASL Toscana, per bocca dello stesso dottor Tacconi, in queste ultime ore avverte però che “va fatta solamente una considerazione, e cioè mettere in correlazione le lesioni cutanee con viaggi in luoghi dove ci sono stati dei casi, oppure avere avuto contatti stretti con persone che sono risultate positive”.
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Il problema sbarchi
Se le zone di provenienza di questo nuovo virus sono, a rigor di cronaca, le spagnole isole Canarie site al largo della costa nord-occidentale africana, c’è sicuramente da porsi il dilemma di quanto questo vaiolo possa oggi effettivamente attecchire nel resto d’Europa e, soprattutto, in Italia. Con i continui sbarchi di immigrati provenienti dal continente africano, infatti, si sono registrati negli ultimi mesi centinaia di ingressi clandestini sulle coste italiane del meridione e, in particolare, della Sicilia, con un vertiginoso aumento rispetto agli anni precedenti. Certo è che con un governo mai così lassista nei confronti del problema immigrazione, potremo trovarci presto a subire un crescendo di diffusione del virus, con o senza inutili misure restrittive.
Andrea Bonazza
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