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Turismo e mercatini di Natale: cosa ci dicono i dati (pessimi) di Trento

by Stefano Casagrande
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Trento, mercatino di Natale

Roma, 19 gen – Finite le feste natalizie cominciano i primi bilanci della stagione invernale nelle zone turistiche. Bilanci che, ovviamente, definire disastrosi è limitativo. Ma nessuno si aspettava nulla di diverso. Tra mascherine obbligatorie, green pass da mostrare a ogni piè sospinto, limitazioni agli spostamenti e divieti di ogni tipo i pienoni non si sono visti e il famoso “ritorno alla normalità” è restato uno slogan. Insomma, tutti concordi nel definire questa stagione da archiviare e usarla come esempio di “cosa non vuole un turista quando va in vacanza e vuole staccare”? No, non tutti. L’Azienda per il Turismo Trento (Apt), presentando i dati del tradizionale mercatino di Natale, tra i più gettonati d’Italia, ha parlato ieri di un bilancio positivo dell’evento. Quasi 500mila i passaggi tra le 62 casette di piazza Fiera e piazza Battisti. Il tanto temuto flop non c’è stato.

Mercatino di Natale a Trento, un confronto impietoso

L’Apt segnala che in fin dei conti la recinzione delle piazze con gate di accesso presidiati da forze dell’ordine e steward, l’obbligo di ottenere e mostrare un braccialetto che certificasse il possesso del green pass, il distanziamento sociale e tutti quegli orpelli che in molti segnalavano come scoraggianti per i visitatori, in realtà sono stati recepiti in maniera positiva e i mercatini si svolti nel nome della sicurezza. Tutto vero? Beh, sì e no.
Veri sono i numeri, il mezzo milione di passaggi c’è stato e ci sono stati anche i controlli puntuali delle forze dell’ordine ai visitatori. Ma quello che si dimentica l’Azienda per il Turismo di Trento è di fare un confronto con le edizioni precedenti. E il confronto è davvero impietoso.

L’edizione del 2019 era infatti partita con 93 espositori e si era conclusa infatti con 1,5 milioni di visitatori. L’edizione 2021 segnala quindi un calo di presenze del 66% e un calo nel numero di espositori del 30%. Una vera e propria “fuga dal mercatino”, tanto che subito dopo Natale (nel silenzio degli uffici stampa comunali) le transenne di piazza Battisti e relativo controllo green pass erano stati rimossi sperando di recuperare qualcosa nelle presenze. Ma senza grossi risultati.

Altro che “gioia e ripresa”

Intendiamoci: in un periodo così complicato con le limitazioni imposte dal governo era impossibile prevedere un esito diverso. Stupisce però la soddisfazione dell’Azienda per il Turismo di Trento che riesce a parlare con positività di un evento che ha sofferto in maniera evidente la militarizzazione imposta dagli attuali regolamenti per gli eventi pubblici. Doveva essere, parole del sindaco di Trento, Franco Ianeselli, alla presentazione: “Un Natale all’insegna della ripresa e della gioia”. Ma non s’è vista né la ripresa né la gioia. Tuttavia, diranno i maligni, abbiamo sacrificato visitatori, espositori, ripresa e gioia in nome della sicurezza e della salute giusto? Sbagliato. Proprio in queste ore il Trentino, come pure altre regioni, è pericolosamente vicino alla zona arancione visti i numeri crescenti in tema di positivi e ricoveri segnalati dal sistema sanitario.

Stefano Casagrande

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