Roma, 25 mag – Gli immigrati sono una risorsa. O almeno sembravano essere tali per Alfonso De Martino e Rosa Carnevale, rispettivamente presidente della onlus “Un’ala di riserva” e relativa moglie.
La Guardia di Finanza ha infatti accertato che i due incassavano soldi per l’accoglienza di profughi e con tali proventi avevano acquistato un immobile a Milano (152.000 euro), una società di schede per ricariche telefoniche (733 mila euro), nonché preso in fitto un bar a Pozzuoli (15 mila euro), comprato un immobile a Pozzuoli (100 mila euro), e si sarebbero appropriati di 130mila euro in contanti e di 345mila euro attraverso fatture per operazioni inesistenti.
L’indagine nasce da una denuncia dello stesso De Martino, il quale sosteneva che due somali si fossero presentati nella sede dell’associazione e l’avessero minacciato per farsi consegnare del denaro. L’attività investigativa, tuttavia, ha messo nei guai proprio la onlus.
Indagati anche due funzionari regionali della Protezione civile: in cambio di denaro avrebbero indirizzato gli immigrati verso questa associazione e uno dei due avrebbe anche reso possibile la convenzione tra la Regione Campania e la onlus in assenza dei requisiti, in quanto la struttura destinata all’accoglienza era stata realizzata abusivamente.
L’associazione percepiva 40 euro al giorno per ciascun immigrato proveniente dal Nord Africa: la convenzione prevedeva la fornitura di vitto e alloggio e altri servizi. Con i denari in teoria destinati all’accoglienza, i dirigenti della onlus avevano acquistati anche l’acquisto 37 biglietti per la partita Napoli-Chelsea di Champions League nel 2012, per un importo complessivo di 5.720 euro.
Giuliano Lebelli