Roma, 9 lug – Un pakistano, da poco arrivato in Italia, è stato condannato a 4 anni e 4 mesi di carcere per aver sequestrato e tentato di violentare a Trento una ragazza di 28 anni. La vicenda risale allo scorso gennaio, ma la pena è stata inflitta ieri dal gup Enrico Borrelli in seguito alla richiesta del pubblico ministero di 9 anni. Per la ragazza, costituitasi parte civile, risarcimento di 50mila euro. Ma cosa è avvenuto esattamente 6 mesi fa a Trento?
Stando a quanto ricostruito dai quotidiani locali, la 28enne era appena andata via di casa dopo una lite con i genitori e avrebbe conosciuto lo straniero in centro città. L’uomo le propose di sistemarsi per la notte in uno stabile di via Santa Margherita, di cui stando a quanto ricostruito da L’Adige, aveva le chiavi. Una volta giunta sul posto, la ragazza venne sequestrata dal pakistano, che le impedì di uscire e iniziò molestarla tentando di avere un rapporto sessuale con lei. Fortunatamente la giovane donna riuscì a difendersi e dare l’allarme, evitando il peggio.
Il sequestro nella sede di Rifondazione Comunista
Ma il locale in cui l’immigrato la condusse tentando di violentarla non era un locale qualsiasi: era la sede di Rifondazione Comunista. E come mai questo pakistano da poco giunto in Italia aveva le chiavi della sede del partito? Pare le avesse ricevute per ripararsi dal freddo e mettere in carica il proprio cellulare. Insomma Rifondazione Comunista a Trento avrebbe consegnato le chiavi della sede a un immigrato irregolare (aveva presentato la richiesta di protezione internazionale) dandogli quindi la massima fiducia. Sempre all’interno della sede, il pakistano avrebbe pure offerto marijuana alla ragazza, prima di iniziare a molestarla. La 28enne riuscì però a chiamare i carabinieri, prontamente giunti sul posto, approfittando di un momento di distrazione dello straniero.
Alessandro Della Guglia
4 comments
Ma esiste ancora Rifondazione Comunidta?!
E chi caxxo li paga i 50k alla sgallettata chiagnefotti: il paki spiantato, RC o pantalone?
Ho pensato alla stessa cosa sono d’accordo.
Aggiungo che se al posto del giovane pakistano ci fosse stato un ragazzo italiano,magari lo avrebbe snobbato.
[…] ininterrottamente per tutto quel periodo dal fidanzato, un pakistano. Complice dell’aguzzino, un connazionale di quest’ultimo che risultava essere suo coinquilino. Un’agghiacciante storia di violenza […]