Roma, 6 mar – Sulla questione delle auto elettriche si è espresso in modo molto duro Giulio Tremonti, ex ministro dell’economia e ora presidente della commissione Affari Esteri della Camera, il quale, durante un’intervista rilasciata al quotidiano Libero, ha affermato come le auto elettriche tanto esaltate dall’Unione europea non facciano altro che avvantaggiare e potenziare la Cina, oltre che preoccupare a livello industriale per alcune criticità ancora non chiarite. Tremonti ha infatti dichiarato: “Finora lo Stato non disciplinava il tipo di automobile prodotta e dal lato della produzione si occupava solo della tutela dei lavoratori. Da ultimo sono venute leggi sulla sicurezza dei veicoli. Qui siamo nel campo del dirigismo ambientale sostenuto da grandi quantità di ideologia. Poi non ci sono solo le automobili verdi, la Ue ci vuole imporre anche le case verdi. L’impressione è che sia un po’ eccessivo”
Tremonti spara a zero contro il dirigismo ideologizzato dell’Ue
L’ex ministro ha poi sottolineato: “La spinta verso un mondo ideale, ammesso che sia ideale, non è sostenibile. C’è un eccesso di dirigismo ideologico che rischia di travolgere le nostre strutture sociali, dal lavoro ai risparmi. La cosa giusta fatta nel momento sbagliato è sbagliata, e qui lo è anche perché forzata sui tempi. Senza considerare gli effetti indotti”, lo stesso alla fine ha concluso: “È tutto da dimostrare che con la nuova ideologia automobilistica si risolvano i problemi dell’inquinamento. Il capolavoro è spostare l’asse geopolitico dall’energia russa alle batterie cinesi”
Il green sempre più slegato dalla realtà
L’ipocrisia del mondo green si scontra ancora una volta con la dura realtà, alla quale è completamente slegatoe molto spesso in piena contraddizione. Basti pensare al problema dello smaltimento delle batterie o il trasferimento produttivo quasi completamente alla Cina, uno dei paesi con il più alto tasso d’inquinamento dell’intero pianeta. L’imposizione di una linea altamente ideologizzata rischia di spiazzare la produzione Ue e rendere il continente ancora più dipendente da potenze esterne.
Andrea Grieco
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Il tutto nasconde anche una feroce volontà di controllo totale centralizzato della mobilità, in particolare dal punto di vista della autonomia come pure della logistica. E la Cina non avrà nessun vantaggio ma solo danni da questa produzione massiva, alienante ed invasiva. Il suo recente governo è sempre più servile nei riguardi del capitalismo saccheggiatore che, tra l’altro, ne decreterà la morte quando lo riterrà più opportuno. Vale per gli individui singoli, come per i sistemi collettivi.