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Tre vigili e un immigrato: ecco la ricetta del sindaco Sala per la sicurezza a Milano

by Emmanuel Raffaele
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SalaMilano, 29 nov – L’idea geniale per risolvere i problemi di criminalità a Milano è stata finalmente partorita dalla giunta piddina di Giuseppe Sala e già suona come una barzelletta. Ci sono tre vigili di quartiere ed uno stagista straniero. Ma, premesse a parte, non c’è nient’altro da ridere perché la proposta, purtroppo, è seria e parte dall’assessore alla Sicurezza del Comune di Milano Carmela Rozza: “Entro la primavera del 2017”, ha spiegato, “vogliamo formare pattuglie miste: tre vigili di quartiere affiancati da uno stagista di origine straniera e di lingua-madre araba, cinese o spagnola. Per fare solo un paio di esempi: stagisti arabi e musulmani, ma anche latinos, in via Padova. Stagisti arabi a San Siro. Gli stagisti avranno un rimborso spese e saranno dotati di indumenti identificativi. Non solo. Potranno anche ottenere un punteggio aggiuntivo nei prossimi concorsi per entrare nella polizia locale milanese”.

Pattuglie miste con stagisti pronti a fare da interpreti e futuri ghisa di origine straniera: questo, in breve, il progetto, che non sembra rinunciare alla retorica del dialogo anche laddove ormai la situazione è evidentemente emergenziale. E già immaginiamo giovani stagisti tradurre in corsa l’altolà della polizia durante un inseguimento o convincere con modi gentili gli spacciatori a trovarsi un altro lavoro. Il profilo ideale, stando alle dichiarazioni dell’assessore – che per non farsi mancare nulla della retorica progressista fa inevitabilmente riferimento ad un presunto modello straniero da prendere ad esempio, in questo caso il “Modello Rotterdam” – sarebbe quello di un giovane universitario bilingue, di madrelingua araba, cinese o spagnola, ragion per cui Palazzo Marino sarebbe già in contatto con l’Università Cattolica, la Bocconi e la Bicocca per una partnership nel campo dei master sulla sicurezza urbana.

Una iniziativa che segue alla decisione ministeriale di far arrivare un centinaio di militari per affiancare le pattuglie della polizia e tenere così sicure le strade nei quartieri a rischio come via Padova, San Siro e Corvetto. Peccato che, anche queste operazioni, siano spesso operazioni più d’immagine che concrete, dal momento che nulla aveva impedito, durante un controllo a Parco Sempione, che un gruppetto di immigrati, in seguito ad un controllo, aggredissero la pattuglia tentando addirittura di rubare un’arma e avendo tutto il tempo di fuggire, lasciando un militare ferito e subendo soltanto un paio di arresti. Se queste son le pattuglie miste che dovrebbero spaventare i criminali e se queste son le regole di ingaggio e le iniziative collaterale, dubitiamo seriamente che si venga a capo della situazione, per giunta con un sindaco che continua a dire che i reati sono in diminuzione e non c’è emergenza.

Emmanuel Raffaele

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nemesi 29 Novembre 2016 - 4:45

…ma voi vi immaginate la scenetta con la coppia radical chic a passeggio per Milano, lei con una riedizione del “pendolo di fancul” di Eco sottobraccio, lui con occhiali e loden stile Monti, sussurrare soddisfatti al cospetto delle pattuglie multietniche:

“…..è il modello Rotterdam !”

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