Torino, 25 apr — Nei sogni ad occhi aperti dei partigiani 2.0 il 25 aprile dovrebbe rappresentare una festa all’insegna della concordia, della compattezza di vedute; una giornata che a loro dire metterebbe d’accordo tutti gli italiani. Invece, puntualmente, ogni anno la cruda realtà si infrange impietosamente contro i viaggi mentali degli antifascisti, e la festa della «liberazione», come la chiamano loro, si rivela per la sua reale natura: una data divisiva e contraddittoria.
Torino, il corteo del 25 aprile spaccato a metà
Prova ne ha dato quanto accaduto ieri a Torino, al partecipato corteo del 25 aprile, avuto luogo la sera del 24; nel corso della manifestazione, che si è snodata per le vie del centro per terminare in piazza Castello dove era allestito il palco per le autorità e i discorsi istituzionali, non sono mancate divisioni e scontri. Come riporta TorinoToday, casus belli delle tensioni sarebbe stata la nutrita presenza di bandiere di Nato, Israele e Ucraina, che hanno indispettito, per usare un eufemismo, gli esponenti di Rifondazione Comunista.
Il racconto di Viale
Il consigliere comunale Silvio Viale, che fieramente si è schierato tra gli sbandieratori del Patto atlantico, ha commentato così le contestazioni: «Ci sono troppi putiniani, filo Kirill, nostalgici dell’Unione Sovietica e del Patto di Varsavia nei cortei del 25 aprile. A Torino abbiamo portato le bandiere della Nato, dell’Europa, di Ucraina e Iran, oltre a quella di Israele in omaggio alla Brigata Ebraica e siamo sfilati dietro il gonfalone della Fiap, la Federazione italiana associazioni partigiane».
Durante il corteo, prosegue Vitale, «siamo stati insultati da singoli esponenti di Rifondazione Comunista & dintorni, ma è alla fine che un centinaio di ”putinisti” hanno tentato di aggredirci», tentando di strappare le bandiere i drappi della discordia al grido d «fuori la Nato dal corteo». «Sappiano che la libertà non ha prezzo e che sono fortunati di vivere, nonostante tutto, in Italia protetti dallo scudo della Nato. Quello scudo che Svezia e Finlandia hanno chiesto per evitare di finire sotto i carri armati dell’ex Patto di Varsavia», conclude. La polizia è dovuta intervenire per dividere i contendenti.
Il commento di Potere al Popolo
Al termine della manifestazione Potere al Popolo ha manifestato la propria «solidarietà alle compagne e ai compagni manganellati ieri sera a Torino dalla polizia perché determinati a non cedere alle provocazioni di vedere, per il secondo anno di fila, bandiere della Nato alla fiaccolata istituzionale della vigilia del 25 aprile. L’esplicita presenza dei simboli dell’istituzione guerrafondaia per eccellenza, di un Occidente che cerca disperatamente di non perdere il dominio globale guadagnato con secoli di colonialismo, è solo l’ultima manifestazione di una modalità di celebrare la Resistenza da parte della sinistra “democratica”, puramente di facciata e funzionale solo a legittimarsi come alternativa alle destre brutte e cattive, ma privata di ogni connessione con una reale prospettiva di lotta alla guerra, al capitalismo, al nazifascismo nelle sue vecchie e nuove forme». Eccola qui, la «festa di tutti gli italiani».
Aldo Milesi
1 commento
E poi criticavano la balena bianca…