Salerno, 11 lug – Terrorismo, arrestato in provincia di Salerno marocchino: ha combattuto nell’Isis in Siria, era ricercato a livello internazionale. Si tratta di un 29enne jihadista prima nelle file di Al Nusra e poi nell’Isis in Siria, dove aveva ricoperto la carica di responsabile militare. E’ stato arrestato dalla polizia a Lido Lago di Battipaglia, in provincia di Salerno, alla fine un’indagine che ha coinvolto Antiterrorismo, Digos di Napoli e Salerno, Aisi e servizi segreti marocchini.
Terrorismo, arrestato marocchino a Salerno: ha combattuto con l’Isis in Siria
Nei confronti del marocchino, che ora si trova nel carcere di Salerno in attesa dell’estradizione, c’era un mandato di cattura presso la corte d’appello di Rabat, in Marocco, del 28 giugno. Mandato esteso a livello internazionale l’8 luglio. Le accuse: “Associazione a delinquere finalizzata alla preparazione ed alla commissione di atti di terrorismo, detenzione illegale di armi da fuoco, attività collettiva avente fine di attentare l’ordine pubblico e raccogliere fondi per il finanziamento di atti di terrorismo”. L’uomo è stato localizzato e poi catturato dopo una articolata attività di osservazione, controllo e pedinamento. Il pericoloso latitante era in prossimità di un bar in compagnia di altri cittadini extracomunitari.
Il jihadista era responsabile militare dell’Isis
Il cittadino marocchino, contro di cui vi sono segnalazioni in banca dati Schengen inserite da Spagna e Francia, era già emerso all’attenzione del Comparto Sicurezza nel 2018. Infatti era noto all’intelligence quale combattente jihadista recatosi nel 2012 in Siria per partecipare al conflitto. Nello Stato Islamico avrebbe ricoperto la carica di responsabile militare sotto il nome di Abu al-Bara.
“Segnalato da Spagna e Francia come soggetto pericoloso”
Il jihadista “era colpito da mandato di arresto internazionale emesso dalle autorità marocchine in quanto ritenuto affiliato all’Isis. Sia la Spagna che la Francia l’avevano segnalato in regime Schengen come soggetto pericoloso“. Lo sottolinea Antonio Bocelli, I° dirigente della Digos di Napoli.
Ludovica Colli