Roma, 15 feb – L’occasione è di quelle ghiotte. Una scuola media di Roma, la Guido Alessi, nell’ambito del progetto “Ricostruire la storia” voleva organizzare una sorta di gran ballo con dress code di “epoca fascista”.
La cosa scatena una tam tam su internet e la preside decide di annullare il tutto.
Stamattina durante la trasmissione “Chiamate Roma Triuno Triuno”, in onda su Radio Deejay, Francesco Lancia prende spunto dalla notizia e lancia il suo decalogo (anzi, sono undici perché lui “se ne frega”) di “validissime iniziative scolastiche per ricordare il fascismo”. E giù ovviamente il solito cliché. In gita si va a Roma. A piedi. In Marcia. Far suonare la campanelle alle VIII e non più alle 8. Appello agli studenti dal balcone. Solite cose, niente di particolarmente elaborato. Fino ad arrivare al punto 3. “Alla domanda del professore 6 per 7 rispondere ‘E ALLORA LE FOIBE??’ per spiazzarlo“. E giù grasse risate del trio medusa e di Francesco Lancia. Ad appena 5 giorni dal “Giorno del ricordo” Radio Deejay riesce a disseppellire il tormentone lanciato da Caterina Guzzanti qualche anno fa mentre scimmiottava una militante di Casapound.
Probabilmente se qualcuno il 30 gennaio si fosse lasciato scappare un “E allora l’olocausto?” in diretta su una delle più seguite radio nazionali a quest’ora staremmo parlando di un paria licenziato in 2 secondi netti nell’approvazione generale. Invece “e allora le foibe?” scatena tante tante risate. E nemmeno una riga di indignazione sui media. Perché in fin dei conti sia chiaro a tutti: ricordare qualche migliaio di italiano uccisi non è accettabile. E’ robetta che vale giusto una risata, un tormentone. Suvvia. Siamo seri.
Il podcast della puntata per chi volesse verificare è disponibile su Deejay.it
Stefano Casagrande
2 comments
Mi permetto di superare in lunghezza le indovinate considerazioni :
da un punto di vista di “pathos” emotivo…non sarebbe tanto “e l’Olocausto ?” il tormentone web con cui spesso si perculano quelli di Destra,ma:
” e REGENI ?”
questo però devo ancora -per fortuna beninteso- leggerlo o sentirlo riportare come “e le Foibe?”, postato persino da giornalisti, quale Saverio Tommaso (quando non è dato per disperso tra i cessi dell’Aeroporto di Bologna) e credo per una ragione molto semplice;
non è che a Destra siano tutti Santi (ci mancherebbe e poi a ben vedere risulterebbe più democristi che “fascisti”) però…
INFAMI NO
perchè si può anche essere “figli di puttana” ma gloriarsi del marchio dell’infamia (come ridere di gusto dei nostri Morti) è una cosa propria di chi ha usato uno straccio rosso per “bandiera” e non già il Tricolore;
da aggiungere a postilla anche il gettonatissimo “e i Marò ?” -altro tormentone tutto da ridere solo per gli infami, loro ignorando peraltro che se c’è stato un caso Regeni,è anche per come è stata “gestita” la vicenda dei nostri Fratelli in Arme del San Marco.
per chiudere aggiungo per conoscenza diretta,visto che i miei nonni sono rimasti in Istria dopo il 1947 e la Jugoslavia di Tito l’ho vista in azione e dal vivo…
che tutti questi stronzetti,dal Trio Meduna ai pelosi da centro sociale okkupato,da quelle parti sotto Tito sarebbero resistiti cinque minuti forse dieci al massimo,ma questo è un altro discorso, da affrontare magari dopo almeno tre boccie di Pelinkovac.
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