Cosenza, 8 feb — Prosegue l’occupazione di protesta al liceo scientifico “Valentini-Majorana” di Castrolibero, in provincia di Cosenza, in seguito alle denunce di alcuni studenti per presunte molestie sessuali commesse da un insegnante sulle alunne. E ieri mattina, come disposto dal ministero dell’Istruzione e su richiesta dei genitori, all’istituto hanno fatto la loro comparsa anche gli ispettori dell’Ufficio scolastico regionale.
Presunte molestie della scuola, gli studenti occupano
Le prime testimonianze dei presunti abusi erano partite da una pagina Instagram, creata da un’ex studentessa con l’intento di raccogliere e pubblicare le testimonianze di alcune vittime: in essa si accusa un insegnante di molestie, richieste di foto a sfondo sessuale e atteggiamenti discriminatori, atteggiamenti sessisti e violenze psicologiche. Per tutta risposta, la dirigente scolastica, Iolanda Maletta, aveva denunciato gli amministratori della pagina per diffamazione. La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, sostengono gli studenti, che accusano la Maletta di avere minimizzato il problema tenendo da anni la testa sotto la sabbia nonostante le ripetute richieste di aiuto: da qui è infatti scattata l’occupazione dell’istituto, il 3 febbraio, con cui i ragazzi hanno chiesto di aprire un’indagine interna per fare luce sulla questione.
La dirigente ha minimizzato?
Questa la reazione della dirigente: «Sto facendo indagini interne ascoltando i rappresentanti degli studenti, entrando in alcune classi e parlando con alcuni docenti. Ho parlato con i genitori, ho informato gli organi superiori e sono in attesa di capire gli sviluppi». Nel frattempo la Procura della Repubblica di Cosenza ha avviato un’inchiesta conoscitiva, mentre gli studenti riferiscono di aver consegnato ai carabinieri un faldone con una ventina di testimonianze, sulle presunte molestie da parte di un docente.
Una studentessa denuncia le molestie
Il 5 febbraio è arrivata la prima denuncia formale di una studentessa, oggi maggiorenne, che ha raccontato di aver subito molestie quando frequentava il primo anno: il professore in questione le avrebbe chiesto una foto del seno in cambio di un «sei». La ragazza ha sporto la denuncia in questi giorni, dopo che il professore, incrociandola nei corridoi della scuola in seguito alle denunce social, le avrebbe detto: «avrei dovuto farti di peggio». «Dopo l’apertura della pagina Instagram in cui sono stati riportati i fatti ho incontrato il professore, che mi ha rivolto la frase ‘avrei dovuto farti di peggio’. A quel punto, sconvolta, ho raccontato tutto alla mia famiglia e ho presentato la denuncia ai carabinieri», ha spiegato la studentessa.
“La preside sapeva”
Pesantissime accuse arrivano anche dal fratello della ragazza: nel mirino la dirigente, accusata di atteggiamenti omertosi. «Perché ha negato quanto é accaduto e perché non ha preso provvedimenti? La dirigente era a conoscenza delle molestie, perché a raccontargliele era stata mia sorella». A suffragio di quanto sostiene il fratello vi sarebbero alcune mail scambiate tra la famiglia della giovane e la direzione dell’istituto. «Lei sapeva e non ha fatto nulla se non spostare di plesso il docente».
«Per me tutti sono innocenti fino al terzo grado di giudizio, ma se dovessero emergere delle responsabilità del docente, allora immediatamente si deve disporre la sua sospensione. Mi sento a disagio solo a pensare che un educatore possa premeditare e poi compiere molestie di questo tipo», queste le parole del sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso. «Quello che più fa male è l’omertà dei colleghi e dei dirigenti», ha concluso. «Evidentemente lì qualcosa è successo. Si faccia un esame di coscienza il collega professore che sapeva e non ha denunciato».