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Sicilia, la droga agli spacciatori la consegnavano tre poliziotti: arrestati

by Emanuela Volcan
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Catania, 18 ott – Sottraevano dai laboratori di analisi la droga sequestrata in diverse operazioni e la sostituivano con materiale di ogni genere: mattoni al posto dei panetti e mannitolo, sostanza diuretica al posto della cocaina. Poi la cedevano, dietro pagamenti in denaro, a esponenti di spicco delle associazioni criminali dedite al traffico di stupefacenti. Un’attività posta in essere dal 2011 al 2018 e che ha condotto oggi il Gip del Tribunale di Catania a disporre misure restrittive nei confronti di quattro soggetti, tra cui due poliziotti e un vice ispettore di Polizia, indagati, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti e psicotrope, corruzione, peculato e falso in atto pubblico. Rosario Salemi, 51 anni di Noto (SR), Giuseppe Iacono, 58 anni di Catania, Claudia Catania, 54 anni di Siracusa, e Vincenzo Santonastaso, 51 anni di Noto (SR) ed oltre a loro gli inquirenti sono in attesa di interrogare una quinta persona, appartenente all’Arma dei Carabinieri.

Catania, così tre poliziotti consegnavano la droga agli spacciatori

Come si è arrivati a questi provvedimenti? L’attività investigativa è stata condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Catania con la Procura di Siracusa, gli agenti della squadra Mobile della Questura di Siracusa, del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico e Finanziaria del Comando Provinciale di Catania. Dalle indagini è emerso che tra il 2011 e il 2018 i soggetti rifornivano abitualmente le locali piazze di spaccio in virtù di un rapporto illecito instaurato, in particolare, con due malavitosi parecchio importanti, poi divenuti collaboratori di giustizia. La maggior parte della sostanza stupefacente, come detto, veniva sottratta prima del deposito presso l’ufficio Corpi di reato del Tribunale di Siracusa.

Gravi le condotte delittuose poste in essere da tre ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria, presso la Squadra Mobile di Siracusa, e scoperte dall’attività investigativa coordinata dalla Procura di Siracusa tra il 2019 e il 2020, dalla quale è anche emersa la stretta vicinanza di due dei tre, precedentemente in servizio presso la sezione Antidroga della Squadra Mobile, ai familiari di uno dei maggiori esponenti di una piazza di spaccio siracusana. Inoltre ulteriore indagine coordinata dalla DDA, delegata al Nucleo PEF della Guardia di Finanza di Catania, vedeva i finanzieri delle unità specializzate del GICO accertare che al fine di “tutelare” (passateci il termine, n.d.r.) i traffici illeciti, i poliziotti avrebbero garantito impunità ai propri sodali, rivelando agli interessati l’esistenza di indagini a loro carico della Procura di Siracusa e della DDA di Catania, comprese specifiche informazioni in merito a intercettazioni in atto, idonee a pregiudicarli, e ai luoghi ove erano installate microspie delle Forze dell’Ordine, nonché i contenuti dei verbali di collaboratori di giustizia.

E non basta, gli indagati sarebbero stati tra loro legati anche da un rapporto corruttivo stabile e duraturo, ricevendo dai referenti della piazza di spaccio remunerazioni periodiche per le informazioni fornite e il sostegno garantito. Nel quadro complessivo delle indagine e ricordando che si è ancora nella fase in cui non è stato instaurato il contraddittorio delle parti, avrebbe trovato positivo riscontro l’indagine patrimoniale per due dei tre poliziotti, vista la notevole sproporzione tra i redditi percepiti e il tenore di vita condotto.

Il Tribunale ha così disposto la custodia cautelare in carcere per due poliziotti, uno dei quali in quiescenza e l’altro ancora in servizio presso la Polfer di Siracusa, nonché il sequestro preventivo a loro carico, rispettivamente, per un importo pari a 209.908 euro e a 374.000 euro; gli arresti domiciliari per un vice ispettore di Polizia e un cinquantenne netino, quest’ultimo complice nel recente traffico degli stupefacenti messo in atto da due dei pubblici ufficiali coinvolti.

Emanuela Volcan

 

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fabio crociato 22 Ottobre 2022 - 2:37

Brutta roba che diventa bruttissima roba.

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