Roma, 22 dic — Secondo Matteo Bassetti i giornalisti che hanno criticato la hit natalizia Sì sì vax sarebbero invidiosi della sua esposizione mediatica. Il virologo, in sostanza, non si pente della canzoncina che ha fatto aggrottare la fronte a mezza Italia e fatto ridere l’altra metà, cantata alla trasmissione Un giorno da pecora assieme ai colleghi Andrea Crisanti e Pregliasco.
Bassetti rivendica la canzoncina “Sì sì vax”
Se gli va dato un «merito» — se così lo si può chiamare — è quello di non avere arretrato di un millimetro sulle proprie posizioni: anzi, Bassetti rilancia, rivendicando l’utilità dell’operazione e prendendosela con la presunta invidia dei giornalisti. Che forse, per iniziare a stargli simpatici, dovrebbero incensarlo ogni volta che apre bocca. «La rifarei — ribadisce Bassetti all’AdnKronos — perché non si perde di autorevolezza e di credibilità cantando dal proprio studio una canzoncina». No, infatti: la si perde dichiarando, in tema di vaccini, tutto e poi il contrario di tutto nel giro di pochi mesi.
Giornalisti invidiosi
Le critiche, secondo Bassetti, «sono state più sulla forma che sulla sostanza che sicuramente è migliorabile. Ma nel testo c’erano dei messaggi: state attenti ai vostri nonni, fatevi la terza dose, e vacciniamoci. Voleva essere un messaggio simpatico, dopo di che in Italia si vive soltanto di pensar male». A chi lo accusa di essersi rivolto agli italiani come a un branco di bambini imbecilli, Bassetti parla di «odiatori sociali sui social e giornalisti che probabilmente vedono il loro spazio in tv ridursi per la presenza dei medici che interessano di più alla gente. Rifarei quello che ho fatto e credo che alla fine abbia funzionato per dare un messaggio importante agli italiani che infatti hanno apprezzato». A leggere i commenti, caro Bassetti, non sembrerebbe proprio.
Cristina Gauri
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