Roma, 26 giu – Se si comportano così nel centro profughi, dove in teoria dovrebbero essere controllati e aiutati a “integrarsi”, figuriamoci che faranno fuori. È un caso emblematico quello che è accaduto nel centro profughi di Franciana a Piombino (Livorno), dove un pakistano di 35 anni è stato ucciso a coltellate. L’aggressore sarebbe un altro straniero: un senegalese di 34, ora in stato di arresto con l’accusa di omicidio. All’origine del delitto, l’assurda motivazione di una porta che sbatteva nella stanza adibita a moschea.
La dinamica dei fatti è stata ricostruita dalla polizia del commissariato di Piombino raccogliendo le testimonianze degli altri stranieri presenti e le dichiarazioni sarebbero state pressoché unanimi: i due litiganti stavano pregando nella stanza del centro adibita a moschea quando il senegalese è uscito e, forse complice anche una corrente d’aria, ha fatto sbattere la porta. Il pakistano allora gli è andato dietro e lo ha rimproverato, innescando una discussione animata al termine della quale il senegalese ha colpito il pakistano alle spalle e gli ha procurato un’emorragia letale con un coltello da cucina che aveva con sé e che non risulta essere in dotazione al centro.dai responsabili della struttura. Sul posto anche gli agenti della polizia scientifica.
Roberto Derta