Palermo, 8 mag. – Seimila sbarchi in due giorni. È questo il bilancio degli arrivi sulle coste italiane del primo fine settimana di maggio. In tutto i migranti che hanno raggiunto l’Italia da inizio anno sono 43mila. Nello stesso periodo del 2016 in Italia arrivarono 28710 persone. Dall’inizio dell’anno, inoltre sono oltre 1150 le persone scomparse o morte nel tentativo di raggiungere l’Europa. I numeri li fornisce l’Unhcr, l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati. Solo domenica 650 persone sono arrivate a Messina, 731 a Reggio Calabria. Cifre che sono andate a sommarsi a quelle di sabato, quando nella notte che ha portato a domenica, solo in Sicilia, sono sbarcate 2120 persone. Oggi a Catania ne sono attese altri 500.
Nei giorni scorsi in un naufragio sono morte circa 80 persone: erano a bordo di un gommone partito dalla Libia che a un certo punto ha imbarcato acqua. Sono stati tratti in salvo dal pattugliatore Fiorillo dopo essere stati a lungo in acqua. In tutto dal Fiorillo sono sbarcate a Pozzallo, nel Ragusano, solo ieri 407 persone. Il fatto che gli incidenti del mare si moltiplichino è dovuto anche al fatto che i gommoni degli scafisti partono sovraccarichi dalla Libia, dal momento che sanno che il tragitto che dovranno affrontare prima di far salire i migranti sulle navi delle ong è relativamente breve.
Non a caso, nella polemica sulla collusione tra ong e scafisti è intervenuta la guardia costiera libica, che spiega come “Con la loro presenza nel Mediterraneo le Ong internazionali fomentano il flusso di migranti irregolari”. La capitaneria libica spiega infatti che la presenza delle navi Sar (search and rescue) aiuta a fare in modo che i migranti partano sui barconi ritenendo “il viaggio più facile” e meno rischioso. La guardia costiera libica, poi, rincara la dose di accuse alle ong, e tramite il suo portavoce, colonnello Ayub Kassem, afferma: “Queste organizzazioni si occupano solo delle loro cose e non delle cose importanti, come ad esempio che la Libia possa imporre la sovranità sulle proprie acque territoriali”.
E non mancano i problemi, anche di natura sanitaria. Con il caldo che sta cominciando a farsi sentire nelle regioni del sud Italia, la situazione non è destinata a migliorare. A Reggio Calabria, tra i 731 migranti che ieri mattina sono sbarcati della nave di Sos Mediterranée e Medici Senza Frontiere, Acquarius, si sono registrati almeno una quarantina di casi di scabbia e due di sospetta tubercolosi. 15 delle 87 donne a bordo sono incinte e 80 minori su 116 erano non accompagnati.