Roma, 22 nov – Mentre alcuni magistrati ripartono all’attacco dell’ex vicepremier Salvini sulla vicenda Open Arms, dal Tribunale dei ministri arriva l’archiviazione – su richiesta della procura di Roma – dell’indagine per abuso d’ufficio e rifiuto di atti di ufficio sui fatti riguardanti la nave Alan Kurdi della Ong Sea Eye risalenti al 3 aprile 2019.
La vicenda Sea Eye – Alan Kurdi
Disposta l’archiviazione anche per la posizione del prefetto Matteo Piantedosi, capo di gabinetto del Viminale. Ricordiamo che l’imbarcazione della organizzazione non governativa tedesca recuperò 64 immigrati al largo della Libia a bordo di un gommone. Salvini, allora ministro dell’Interno, negò il consenso per lo sbarco e dopo un estenuante braccio di ferro la nave raggiunse Malta il 13 aprile. I clandestini vennero distribuiti tra Germania, Francia, Lussemburgo e Portogallo. Al rifiuto di Salvini ad aprire i porti, scattò come di consueto l’indagine per abuso d’ufficio e rifiuto di atti d’ufficio. La procura aveva chiesto l’archiviazione lo scorso luglio e l’allora vicepremier aveva annunciato la notifica in diretta Facebook: “Mi risparmio uno dei tanti processi che stanno provando a intentare contro di me. Ringrazio il pm che ha chiesto l’archiviazione. Resta il no a qualsiasi sbarco non autorizzato”, era stato il suo commento.
Salvini esulta
“Bene, un Tribunale finalmente riconosce che bloccare gli sbarchi non autorizzati di immigrati non è reato! Sono curioso di vedere a questo punto cosa decideranno le altre Procure, e una volta tornato al governo rifarò esattamente le stesse cose“, ha assicurato il leader del Carroccio poco fa in un altro post su Facebook.
Salvini si ritrova nuovamente iscritto nel registro degli indagati della procura di Agrigento. In un procedimento-fotocopia di quello della nave Diciotti, le accuse che gli hanno mosso contro sono sequestro di persona e omissione di atti di ufficio.
Cristina Gauri