Pistoia, 8 gen – La premiata ditta Accoglienza & Integrazione Don Biancalani colpisce ancora. Arrivano ormai da mesi, a cadenze regolari, le notizie riguardo le prodezze pro-invasione del parroco più immigrazionista d’Italia: sembra quasi lo faccia apposta per farci rimanere basiti ogni volta – la realtà più probabile e drammatica, è che forse ci crede davvero. Ci crede, e ci gode, anche quando la gente lo stigmatizza, lui così pervaso dal complesso del Messia, per quel brivido che si prova a credere di “salvare vite” per poi finire sulla croce, seppur solo mediatica, di chi lo critica.
Le prodezze del don
E così, mese dopo mese, ecco la semiabusiva “Pizzeria del rifugiato” che dava lavoro (tutot in nero) ai ragazzotti africani ospitati a Vicofaro; ecco la creazione di un accampamento di oltre 250 immigrati all’interno dei locali della parrocchia (chiesa compresa) – numero che va ben oltre la cifra consentitagli dal bando indetto dalla prefettura a cui aveva partecipato; ecco la disgregazione di un’intera comunità parrocchiale, esasperata dalla totale indifferenza del don nei confronti dei propri fedeli, preoccupato com’è di creare il proprio feudo multiculturale.
E come non menzionare i cori di Bella Ciao durante la funzione, in sostituzione dei canti liturgici, beccandosi anche il richiamo della diocesi di Pistoia: “Nelle celebrazioni liturgiche non si possono eseguire canti inadeguati alla liturgia, come del resto il buon senso dovrebbe già far capire. E’ un comportamento provocatorio assolutamente inopportuno”. Ma lui niente, a testa bassa.
Balli africani
L’ultima ideona di Biancalani ha trovato la sua concretizzazione qualche giorno fa: una scuola di ballo africano nei locali della chiesa di Vicofaro, con la partecipazione degli scout di Rimini.
Dove per “scuola di ballo” si intende un trenino di gente che marcia goffamente in cerchio mentre un paio di ipervitaminizzati subsahariani suonano in modo casuale dei bonghi – a dimostrazione del fatto che non tutti gli africani hanno il ritmo nel sangue. Il tutto corredato da espressioni tranquillizzanti, che potrebbero benissimo comparire sulla locandina di Africa addio.
A testimonio dell’alto valore educativo e di integrazione della serata, il don posta sulla sua pagina anche il video del trenino. Insomma, anche stavolta Biancalani ci ha strabiliato, in questo caso trasformando il luogo di culto che dovrebbe amministrare in una balera per extracomunitari. Alla prossima.
Cristina Gauri
9 comments
bongo bongo bongo bongo stare bene solo al congo… guardalo là.
..questo video dimostra che la superstizione clericale può portare alla più completa follia…
Di “corsi” simili, se ne organizzano, ormai da tempo, anche dalle mie parti: corso di danze africane, corso di percussioni africane, corso di balli afro-caraibici, etc., tutti con una discreta partecipazione di pubblico locale dalla “mente aperta”, in vena di “divertirsi” e con davvero scarso senso del ridicolo.
Ormai siamo alla quasi completa primitivizzazione dell’Europa. Ma la colpa non è certo degli africani: loro sono così, è giusto che siano così e non è certo la loro natura, per come la vedo io, ad essere in discussione (per quanto, a me, personalmente, ammetto che non piaccia).
Ma gran parte della spazzatura che un tempo arrivava quasi esclusivamente dal continente americano e che ora è abbondantemente superata (in bruttezza, ovviamente e certo, non solo dal punto di vista quantitativo) da quella prodotta direttamente su suolo europeo – vedi ritmi da (s)ballo da discoteca, Techno, Trap e via elencando (compresa anche certa musica Rock), deriva proprio dai ritmi tribali dell’Africa, dal Tam-Tam della giungla.
Capisco che, al giorno d’oggi, ai più risulti quasi impossibile sedersi in silenzio e ascoltare – con attenzione – anche solo una ouverture di Brahms, però, anche in considerazione di ciò, è indubbio il fatto che alcuni europei stiano, purtroppo, barattando la loro cultura e il loro ἔθος (ethos) con quelli appartenenti a popoli che nulla hanno a che fare con i nostri. Sconcertante ma è così…
A me Biancalani non piace,
ma fare apparire come scandalosi questi balli fatti nei locali adiacenti alla chiesa, che non sono in se stessi luoghi di culto, mi sembra un’ esagerazione.
Riporto un commento di un tal Jack Benny, comico e attore statunitense:
“A scout troop consists of twelve little kids dressed like schmucks following a big schmuck dressed like a kid” (trad.: Un reparto scout è formato da dodici piccoli bambini vestiti da cretini che seguono un grande cretino vestito da bambino).
Secondo voi, aveva ragione o torto?
Se le stronzette arrapate per il Big Bamboo poi vengono a rompere i coglioni che i negri le menano come fabbri ….. (è boldrianamente LA LORO CULTURA ….)
beh , vadano affanculo .
Non ho mai capito le donne in 60 anni …. ma andare con quello col cazzo più grosso non mi sembra una scelta intelligente, se poi manco articola 2 parole , come se un maschio andasse solo con le donne con mega tettone taglia 9 coppa F ( manco so le taglie , tiro ad indovinare) …..
io in una donna per prima cosa guardo gli occhi ……
sempre poi che il mito sui negri sia vero …… quindi le donne avrebbero una voragine …… i culi si
le bonghe li hanno ENORMI !!!!!
Vedo poi stracci da boiscout al collo delle scemarelle …… questo spiega molto sulla loro educazione SBAGLIATA , Renzi p.es era nei boiascout .
Alla loro età portavo un foulard NERO , e tanta gente mi voleva al cimitero .
In realtà è un mito: pare che il cazzo più grosso sia in media quello degli islandesi!
Non avevo guardato il filmato ….. a parte che ognuno va a tempo A CAZZO , ed il più figo
é un tarantolato (bianco) in camicia a quadri …..
ma , rispetto a sta puttanata , Cinghiamattanza é CULTURA , patrimonio UNESCO !!!!!!
a proposito di tarantolato ….. imparare la Taranta ????? centenario ballo Italico ????
(tarantella , pizzica pizzica …)
Anche nella musica e nel ballo NON abbiamo nulla da imparare dai bingobongo …..
[…] sacerdote più immigrazionista d’Italia – secondo solo all’outsider Biancalani le cui gesta meriterebbero una rubrica settimanale su questa testata – ha voluto metter becco nella decisione […]