Roma, 10 lug – In un post pubblicato sui social network, Roberto Saviano ha affermato: “Finalmente smentita la menzogna di chi ha sostenuto che le Ong favorissero le partenze e gli arrivi (il “pull factor”, ndr). Senza le imbarcazioni delle Ong si parte lo stesso, ma si muore di più”. L’affermazione di Saviano prende spunto da un articolo di Pagella Politica. L’autore di Gomorra, già condannato per aver plagiato alcuni articoli pubblicati dal Corriere di Caserta e dal Corriere di Napoli, ha anche asserito che il governo Meloni ha “bloccato le navi delle Ong”.
Il governo Meloni ha veramente bloccato le Ong?
Dal primo gennaio al 30 giugno, le navi delle Ong hanno sbarcato in Italia 4.790 immigrati, il 17 per cento degli immigrati partiti dalla Libia, senza contare i barconi assistiti dalle imbarcazioni più piccole delle organizzazioni non governative in attesa dell’arrivo delle motovedette della Guardia costiera italiana. Inoltre, molte operazioni nel Mediterraneo centrale delle Ong sono state coordinate dalle autorità italiane. Ciò ha consentito alle Ong di effettuare anche trasbordi multipli che sarebbero vietati dal decreto del ministro Matteo Piantedosi. Dall’inizio dell’anno, sono state fermate in porto per non aver rispettato quel decreto tre navi delle Ong. Questo numero è addirittura inferiore ai fermi amministrativi relativi al periodo di Luciana Lamorgese al Viminale: in sei mesi, dal maggio all’ottobre del 2020, erano state bloccate in porto ben sette navi delle Ong. Quindi, l’allora governo giallorosso ha bloccato più navi delle Ong rispetto al governo Meloni. Inoltre, le cosiddette navi umanitarie hanno continuato a operare nel Mediterraneo centrale anche negli ultimi sei mesi: nel 2022, dal primo gennaio al 30 giugno, furono 5.267 gli immigrati sbarcati in Italia dalle navi delle Ong, 4.790 nel 2023.
È vero che “senza le imbarcazioni delle Ong si parte lo stesso ma si muore di più”?
Dal primo gennaio al 30 giugno del 2023, secondo i dati pubblicati da Missing Migrants Project dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Iom), sono morti 1.727 immigrati nel Mediterraneo centrale. Nello stesso periodo del 2017, quando dieci navi delle Ong erano schierate al completo davanti alle coste libiche, morirono 2.172 immigrati, 2.484 nel 2016. Quindi, quando le navi delle organizzazioni non governative andavano e venivano dalle coste libiche ai porti italiani, sono morti molti più immigrati rispetto al 2023.
Le navi delle Ong favoriscono le partenze dei barconi?
Secondo Roberto Saviano, le navi delle Ong non favoriscono le partenze dei barconi dalle coste libiche, ovvero non producono “pull factor”. Come abbiamo già documentato in articolo pubblicato sulla rivista de Il Primato del Nazionale del febbraio scorso, questo “fattore magnete” è stato documentato da un rapporto di Eunavfor Med Operazione Sophia, da un documento del ministero dell’’Interno tedesco, da una relazione di Frontex dove si leggeva che “i migranti che arrivano dalla Libia dichiarano costantemente di aver verificato, prima della partenza, la presenza delle Ong nell’area, spiegando che in assenza delle navi delle Ong nel Mediterraneo, molti rifiutano di partire” e pure da un rapporto dei servizi segreti italiani. “Sebbene nel corso del 2022 l’incremento più significativo dell’attività di soccorso in mare abbia riguardato le operazioni del Dispositivo istituzionale (ad esempio Frontex, Guardia Costiera, Guardia di Finanza), si registra anche l’aumento del soccorso in mare effettuato dalle navi Ong, principalmente in area SAR libica” afferma inizialmente il rapporto degli 007 italiani che poi passa a contestualizzare come i trafficanti di esseri umani utilizzino i social network per promuovere il loro business criminale: “Le attività Sar (ricerca e salvataggio, ndr) vengono spesso pubblicizzate sui social network dai facilitatori dell’immigrazione irregolare quale garanzia di maggiore sicurezza del viaggio verso l’Europa”. Infine, il documento dei servizi segreti evidenzia l’esistenza del pull factor delle navi delle Ong davanti alle coste libiche: “In tale contesto, la presenza di navigli Sar, infatti, rappresenta un vantaggio logistico per le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico dei migranti, permettendo loro di adeguare il modus operandi in funzione della possibilità di ridurre la qualità delle imbarcazioni utilizzate, aumentando correlativamente i profitti illeciti, ma esponendo a più concreto rischio di naufragio le persone imbarcate”. Quindi, non solo le navi delle Ong favoriscono le partenze dei barconi ma espongono pure gli immigrati a maggiori rischi di naufragio perché i trafficanti utilizzano imbarcazioni non adatte alla navigazione.
In precedenza, grazie ai dati fornitici dal Viminale, abbiamo anche verificato numericamente che, quando sono presenti le navi delle Ong davanti alle coste libiche, partono più immigrati: nel 2022, senza navi delle Ong, sono partiti giornalmente dalla Libia una media di 155 immigrati mentre, con le navi delle Ong al largo delle coste libiche, 251 immigrati, ovvero il 62 per cento in più di immigrati.
Saviano, meglio che torni a scrivere di mafia ovviamente non quella nigeriana
In solo poche righe di post, Roberto Saviano è riuscito a infilare ben tre grossolane inesattezze, senza nemmeno approfondire l’articolo di Pagella Politica. La questione immigrazione va seguita quotidianamente, raccogliendo i dati, leggendo i rapporti delle autorità italiane e di quelle europee, tracciando le rotte delle navi delle Ong e classificando le statistiche del Viminale. Non basta una frettolosa lettura a un articolo scritto da altri.
Francesca Totolo
3 comments
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E anche se Saviano avesse ragione, dove sta il problema?
Agente di satana