Firenze, 8 mar — Da qualche giorno in Piazza della Signoria a Firenze è vietato ammirare la riproduzione del David di Michelangelo: la ricopre infatti un bel sacco nero — a metà tra una body bag mortuaria e un sacchettone dell’immondizia formato condominiale — in segno di lutto e dolore per l’invasione russa dell’Ucraina. L’ideona, manco a doverlo specificare, è del sindaco Dario Nardella, che per sostenere il popolo ucraino priva il mondo intero della bellezza di una statua: non fa una grinza. Non solo: il primo cittadino del capoluogo toscano ha fatto sapere che il supplizio durerà fino alla fine del conflitto.
Un sacco dell’immondizia sul David di Michelangelo
«Speriamo di toglierlo presto il drappo. Per il momento l’idea è tenerlo fino alla fine della guerra», ha annunciato, augurandosi che dopo il David molti altri sindaci italiani emulino il suo esempio. Pensate la meraviglia di quei pochi turisti stranieri che — chissà come — avranno ancora il coraggio di visitare l’Italia, arrivare nella piazza di una qualsiasi città e ammirare un sacco della spazzatura al posto di un monumento. Il direttore degli Uffizi, lo storico dell’arte tedesco Eike Schmidt, non è esattamente del medesimo avviso e avverte così Nardella: «Noi non oscuriamo delle opere per principio. Fare vedere le opere è il nostro compito».
L’amore dem per il brutto ideologico
Ma che ne vuole sapere Schmidt di statue: fate largo che arriva Nardella e vi spiega la guerra, pervaso di quell’amore piddino per il brutto ideologico, di quella spinta verso la mortificazione di tutto ciò che è espressione di arte, bellezza, italianità in favore del buonismo peloso, dell’ostentazione esasperata di superiorità morale. Che si esprime come? Ricoprendo uno dei simboli del genio italico con un sacco dell’immondizia.
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«È un gesto di lutto e di dolore nel giorno della nascita di Michelangelo Buonarroti», prosegue. «Il David è il simbolo della libertà, gli ucraini per noi sono il David che combatte contro la tirannia di Golia». E dunque, invece di lasciare il David scoperto, di esaltarlo a simbolo dell’autodeterminazione del popolo ucraino, lo si sotterra in una di quelle buste nere per trasportare i cadaveri, adornata di fiocchettini blu e gialli. Se non è portare sfiga a un popolo questo… Io, nei panni di un ucraino, mi toccherei per scaramanzia.
Cristina Gauri
7 comments
un sinistrato si riconosce SEMPRE…dai ragli.
Oramai noi italiani siamo ad un livello di civiltà talmente bassa che tocca ad un tedesco ricordarci cosa è l’ umanità e la non discriminazione e deumanizzazione di un presunto avversario come la Russia!
Beh c’è di peggio…
La Guerra è Finita!… Andate in pace!… Pagando!
web e mentre voi vi divertite e vi gingillate sugli allori italici… cactus se ci fossero i tribuni consolari e il vecchio Senato!? avremmo già inviato le truppe! ed invece il Primo dei “pacifisti” ci salverà con i nostri soldi ah ah
Ma vi rendete conto! che se fosse vera la notizia ci dovremmo vergognare per i prossimi 1000 anni… Sempre che non finisca tutto prima!… “l’Edison” e gentlemen ah ah ecco il nostro Re Sergio cosa ha proposto!… “Risolta la guerra”… “Opporsi oggi comporta dei prezzi, ma questi sarebbero di gran lunga inferiori a quelli che si pagherebbero se la deriva di scontri e di conflitti non venisse fermata adesso”
La Repubblica
Ucraina, Mattarella: “Opporsi alla Russia anche pagando un prezzo”
di Concetto Vecchio
Meno male che è stato anche docente a contratto di legislazione dei beni culturali presso l’università degli studi di Firenze.
[…] Un sacco della spazzatura sul David di Michelangelo: l’ideona pro-Ucraina di… […]
Il sacco di spazzatura tutto in testa a lui, ma che sia un sacco pieno di spazzatura organica, meglio se viene da un allevamento di maiali.
[…] peloso, dell’ostentazione esasperata di superiorità morale, quando aveva deciso di infilare un sacco della spazzatura sul David di Michelangelo in segno di lutto e dolore per l’invasione della […]