Milano, 1 feb — E’ un diciottenne egiziano — l’ennesimo — irregolare sul territorio italiano e con una sfilza di precedenti di polizia il ragazzo fermato per la rapina del 26 gennaio, avvenuta a Milano in piazza Gae Aulenti. Una dinamica violentissima in cui l’immigrato ha prima aggredito la propria vittima, una signora di 54 anni, scaraventandola a terra e sottraendole la borsa, per poi accoltellare un passante venuto in soccorso della donna. Il 18enne è stato riconosciuto e bloccato la sera successiva dagli agenti di una volante del commissariato Garibaldi-Venezia mentre si trovava, in compagnia di un amico, all’interno della galleria commerciale sottostante piazza Gae Aulenti. Lo riferisce Il Giorno.
Egiziano rapina donna e massacra a coltellate un operaio
I fatti si sono verificati la mattina del 26 gennaio. Secondo quanto emerso dalle indagini della Polizia, il giovane egiziano si sarebbe avventato sulla 54enne strappandole con violenza la borsa e buttandola per terra. A quel punto un 29enne, un operaio impiegato in un cantiere adiacente alla piazza, è intervenuto in difesa della donna, ma raggiunto il rapinatore questi lo ha colpito, con più fendenti di una lama ricurva, a spalla, gamba, polpaccio e tallone mentre la vittima tentava di proteggere le parti vitali. L‘operaio ha poi ricevuto una quinta coltellata, al polpaccio, girato di spalle, mentre stava cercando di allontanarsi.
Con precedenti
Prima di accasciarsi sul selciato in una pozza di sangue l’operaio è riuscito ad allertare una guardia giurata che stazionava nei paraggi. Per lui si è reso necessario il trasporto all’ospedale Fatebenefratelli, dove gli agenti del Commissariato hanno individuato e identificato anche la 54enne rapinata dall’egiziano. Dalle indagini è successivamente emerso che lo straniero era già finito in manette il 14 gennaio scorso per furto e nei suoi confronti era stata emessa la misura cautelare del divieto di dimora a Milano.
Proprio in piazza Gae Aulenti il 6 dicembre scorso era andato in scena il solito show delle «risorse» a base di devastazioni, arredi urbani distrutti, fumogeni, cassonetti incendiati e sedie lanciate al termine della partita Marocco-Spagna dei Mondiali in Qatar. Al fischio finale dell’arbitro, che aveva decretato il 3 a 0 per la squadra nordafricana, circa 300 «tifosi» del Marocco radunatisi sotto allo schermo gigante offerto dal consolato del Qatar avevano scatenato l’inferno devastando completamente l’area.
Cristina Gauri