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Perché i terroristi del Bataclan hanno mandato soldi in Italia?

by Giorgio Nigra
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A woman walks past the Bataclan Theater in Paris on November 2015, where at least 82 people were killed during coordinated attacks in which at least 129 people lost their lives. France has listed more than 10,000 people suspected of being radicalised or potential security threats, including homegrown assailant Omar Ismail Mostefai who killed scores of people at Paris's Bataclan. AFP PHOTO/ PATRICK KOVARIK (Photo credit should read PATRICK KOVARIK/AFP/Getty Images)

Roma, 24 set – Sarà pure vero che l’Italia, finora, non ha avuto rilevanti episodi di terrorismo sul suo territorio, ma le sortite nel nostro Paese degli stragisti del nord Europa cominciano a essere troppe e decisamente preoccupanti. L’ultimo particolare inquietante è stato svelato durante l’audizione alle commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia della Camera del Procuratore nazionale antimafia ed antiterrorismo, Franco Roberti. «Dopo gli attentati di Parigi abbiamo ricostruito, seguendo i money transfer, una rete che, partendo da uno degli attentatori di Parigi, è finita in Italia. Ci sono indagini in corso» ha detto.

Secondo Roberti, «i flussi sono partiti dall’attentatore e sono finiti ad un tizio che stava qui in Italia. Poi da questo tizio sono partiti altri trasferimenti attraverso money transfer verso altri soggetti che stanno in Italia e all’estero. Stiamo ricostruendo la rete che può anche essere un gruppo predisposto a fare atti di terrorismo nel nostro e in altri Paesi».

Intanto non si ferma l’inchiesta sulla strage del 14 luglio a Nizza. Qualche giorno fa sono state fermate altre otto persone, tutte entrate in contatto con l’autore dell’attacco, il terrorista tunisino Mohamed Lahouaiej-Bouhlel. I nuovi sospettati sono stati arrestati nella notte tra lunedì e martedì tra Nizza e due comuni vicini nel dipartimento Alpes-Maritimes: Saint-Laurent-du-Var e Cagnes-sur-Mer. «Si tratta di conoscenti dell’autore dei fatti. Sono posti in stato di fermo, stiamo facendo delle verifiche. Si tratta di uomini di nazionalità francese e tunisina», ha detto una fonte giudiziaria citata da RTL. Salgono così a 15 le persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta sulla folle corsa del tir che, lungo la Promenade des Anglais, ha causato 86 vittime, tra cui sei italiani.

Giorgio Nigra

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