Roma, 24 set – Sarà pure vero che l’Italia, finora, non ha avuto rilevanti episodi di terrorismo sul suo territorio, ma le sortite nel nostro Paese degli stragisti del nord Europa cominciano a essere troppe e decisamente preoccupanti. L’ultimo particolare inquietante è stato svelato durante l’audizione alle commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia della Camera del Procuratore nazionale antimafia ed antiterrorismo, Franco Roberti. «Dopo gli attentati di Parigi abbiamo ricostruito, seguendo i money transfer, una rete che, partendo da uno degli attentatori di Parigi, è finita in Italia. Ci sono indagini in corso» ha detto.
Secondo Roberti, «i flussi sono partiti dall’attentatore e sono finiti ad un tizio che stava qui in Italia. Poi da questo tizio sono partiti altri trasferimenti attraverso money transfer verso altri soggetti che stanno in Italia e all’estero. Stiamo ricostruendo la rete che può anche essere un gruppo predisposto a fare atti di terrorismo nel nostro e in altri Paesi».
Intanto non si ferma l’inchiesta sulla strage del 14 luglio a Nizza. Qualche giorno fa sono state fermate altre otto persone, tutte entrate in contatto con l’autore dell’attacco, il terrorista tunisino Mohamed Lahouaiej-Bouhlel. I nuovi sospettati sono stati arrestati nella notte tra lunedì e martedì tra Nizza e due comuni vicini nel dipartimento Alpes-Maritimes: Saint-Laurent-du-Var e Cagnes-sur-Mer. «Si tratta di conoscenti dell’autore dei fatti. Sono posti in stato di fermo, stiamo facendo delle verifiche. Si tratta di uomini di nazionalità francese e tunisina», ha detto una fonte giudiziaria citata da RTL. Salgono così a 15 le persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta sulla folle corsa del tir che, lungo la Promenade des Anglais, ha causato 86 vittime, tra cui sei italiani.
Giorgio Nigra