Roma, 7 lug – Giustificazioni delle decapitazioni e idealizzazione dello Stato Islamico come “Stato perfetto”. Raggiunta dal Corriere della Sera, Maria Giulia Sergio, alias Fatima Az Zahara, espone le sue deliranti teorie a favore dell’Isis: “Noi quando decapitiamo qualcuno, dico noi perché anche io faccio parte dello Stato islamico, quando facciamo un’azione del genere, stiamo obbedendo alla sharia”.
Contattata su Skype, la donna, originaria di Torre del Greco e ricercata per associazione con finalità di terrorismo, si mostra determinatissima.
Al fascicolo aperto su di lei in Italia risponde così: “È un buco nell’acqua perché non serve a niente. È illogico ed è irragionevole che la polizia italiana decida di arrestare queste persone. I messaggi che mi scambiavo con i miei genitori e mia sorella non erano di incitamento al jihad o qualcosa del genere. Noi parlavamo di come i miei genitori avrebbero potuto fare una buona vita, qui nello Stato islamico”.
La legge del Califfato, a sentire lei, è perfetta: “Questi che vengono decapitati sono ladri, sono ipocriti, agiscono come spie nello Stato islamico. E riportano le informazioni ai miscredenti per poi attaccarci. Qui non schiavizziamo le donne ma le onoriamo. Basta usare sempre i soliti argomenti. Lo Stato islamico, sappi, è uno Stato perfetto. Qui non facciamo nulla che vada contro i diritti umani. Cosa che invece fanno coloro che non seguono la legge di Allah”.
Roberto Derta
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