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Le Ong sgomitano per vaccinare i clandestini: “Subito 400mila dosi nei centri di accoglienza”

by Cristina Gauri
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clandestini

Roma, 19 apr — Come se non fossero state abbastanza le vaccinazioni per corporazioni, classi, categorie, con una lotta all’ultimo sangue tra magistrati, avvocati, giornalisti, dipendenti pubblici a contendersi la assoluta essenzialità della funzione svolta e quindi la priorità nell’ordine cronologico delle somministrazioni a danno di persone anziane e fragili: arrivano anche le associazioni pro-immigrati che stanno da qualche giorno avviando una campagna di sensibilizzazione e di pressione sulle autorità politiche e sanitarie affinché si inizi a vaccinare, prioritariamente, anche i clandestini via via sbarcati in Italia.

Nei Sai e nei Cas, i centri dove gli stranieri una volta approdati nei porti italiani vengono alloggiati, queste Ong chiedono la vaccinazione totale degli operatori e degli immigrati stessi. Con buona pace chiaramente di chi, per motivazioni di anzianità o di pregresse patologie, avrebbe più da rischiare da un eventuale contagio.

Le Ong premono per le vaccinazioni ai clandestini

In prima fila nell’ennesima iniziativa di una sinistra sempre più scollegata dalla realtà, il mondo dell’associazionismo legato al partito che esprime il ministro della Salute, Roberto Speranza, e organismi internazionali di protezione dei rifugiati come l’Unhcr. La richiesta è procedere alla vaccinazione a tappeto di tutti gli immigrati che abbiano inoltrato domanda per il permesso di soggiorno rimanendo in attesa di una risposta.

Servono almeno 400mila dosi

Laddove accolta la richiesta, si finirebbe con il creare una non piccola discriminazione nei confronti di chi il vaccino avrebbe diritto a riceverlo in quanto davvero fragile. Anche perché i clandestini potenzialmente interessati (di cui la maggior parte sotto i 50 anni) sono ben 200.000. Cosa che importerebbe un fabbisogno di 400.000 dosi per poter completare il ciclo vaccinale. Non solo: alla luce dei recenti sviluppi su AstraZeneca e considerando che l’età media di questi stranieri è inferiore a quella prevista per la somministrazione indicata dalle autorità sanitarie per AZ, sarebbe necessario reperire dosi Pfizer o Moderna.

Anziani scavalcati

Una richiesta che vedrebbe scavalcati gli anziani e gli affetti da patologie per vaccinare individui giovani e molto spesso in perfette condizioni fisiche. Il diktat è arrivato dal solito arcipelago immigrazionista che ruota attorno al Tavolo Asilo (Associazione Studi Giuridici Immigrazione (ASGI), Caritas Italiana, Centro Astalli, Emergency, Intersos, Médecins du Monde, Medici contro la Tortura, Medici per i Diritti Umani (MEDU), Medici Senza Frontiere (MSF), Sanità di Frontiera e Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM).

L’Arci ha scritto una lettera al Ministro Speranza dicendosi assai preoccupata «per la salute e la sicurezza di coloro che lavorano nei centri d’accoglienza e dei loro ospiti per questo pensiamo che sia opportuno provvedere al più presto alla loro vaccinazione». L’ARCI e le altre sigle sottolineano la difficoltà per i clandestini, privi di documenti, di accedere alle prestazioni erogate dal nostro servizio sanitario e prenotarsi sulle piattaforme online. Sottolineano dal Tavolo, «per gli stranieri questo è un ostacolo». Deve essere per questo che hanno pensato bene di ricorrere all’escamotage della vaccinazione di massa. Con buona pace dei nostri nonni, zii e genitori, magari spesso affetti da varie patologie che li rendono soggetti davvero a rischio.

Cristina Gauri

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1 commento

Fabio Crociato 20 Aprile 2021 - 11:52

Sans papier ma con il vaccino lasciapassare. Strano che non ci sono arrivati prima. A pensar male…

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