Roma, 5 giu – Cinque giorni per trovarli, meno di due per liberarne uno. Così ha deciso il gip dopo l’interrogatorio di garanzia, al termine del quale ha disposto la scarcerazione di Samuel H., il 19enne che insieme al fratello Entuly e alla giovane moglie, dopo esser fuggito da un posto di blocco a folle velocità ha investito, uccidendola, la filippina Corazon Abordo alla fermata dell’autobus di Battistini, quartiere Boccea.
Alla guida della macchina, una Lancia Lybra, stando alla testimonianze rilasciata, non ci sarebbe stato lui bensì il fratello minorenne. Il giudice Pieratti ha ritenuto sufficiente che i tre fornissero una versione comune dei fatti per credere alla loro ricostruzione. Circostanza quantomeno curiosa, vista l’altalena di rimpalli che si sono seguiti, a partire dalla copertura inizialmente accordata dal padre dei fratelli, per arrivare alla latitanza degli stessi, conclusasi solo per intervento della Squadra Mobile di Roma.
Stando a quanto riferito dall’avvocato dei due, secondo il gip “non sussistono a carico del solo Samuel gli elementi di colpevolezza“, in quanto “solo” passeggero della macchina. E’ per questo che è stata disposta la scarcerazione, convalidando comunque il fermo. Evidentemente la latitanza durata quasi una settimana non ha rilevato ai fini di un eventuale pericolo di fuga.
Una scelta, quella del gip, di tale gravità da far levare immediatamente gli scudi all’intero centrodestra: “La decisione del gip è incomprensibile e inaccettabile. Chi lo spiega ora alle famiglie delle vittime che questa è la giustizia che abbiamo nel nostro Paese?“, ha osservato la deputata della Lega Nord Barbara Saltamartini, mentre Maurizio Gasparri di FI spiega che “questa decisione è uno schiaffo alla famiglia della vittima, ai romani, a tutti coloro che credono nella legge”.
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Due sere fa a Beregazzo con Figliaro, ameno paesino sul confine tra le province di Varese e Como un commando di rom ha assaltato diverse case e esercizi commerciali già visitati di recente (alcuni la settimana scorsa).
Organizzati militarmente, una delle squadre faceva scattare gli allarmi da una parte del paese per attirare i carabinieri mentre indisturbate le altre squadre colpivano in altri luoghi.
Un tripudio di allarmi che suonavano e cani che abbaiavano.
Il propietario di uno di questi esercizi commerciali è riuscito a inseguire uno di questi nomadi e -accidentalmente – abbaterlo in macchina, ma il supereroe si è alzato ed è riuscito a trascinarsi sino al furgone.
I caramba in panico (seppur presentatisi armati di mitraglietta spianata a casa delle vittime) si sono limitati a consigliare di non tenere armi in casa lamentandosi di avere le mani legate.
Poi dici fiducia nelle istituzioni.
Totalmente assente dalle cronache locali se non per un trafiletto locale per ulteriori colpi compiuti nella vicina Binago. Ormai non fa più notizia. http://www.laprovinciadicomo.it/stories/Cronaca/la-banda-dei-box-a-binago-rubate-auto-bici-e-moto_1123540_11/
#lautodifesanonèoffesa