Roma, 13 lug — Non passa giorno che il talebanesimo in salsa femminista — o il femminismo in salsa talebana — decida di prendersela con istituzioni, usanze o tradizioni che non hanno mai fatto del male a una mosca se non offendere l’animo grigio e privo di luce di questi censori (più spesso «censore», inteso al femminile plurale boldriniano): ed è così che nel mirino delle quacchere woke finisce pure il matrimonio in divisa, le cosiddette nozze militari. Per quale motivo, di grazia? Ma perché il tradizionale «“colpetto” di sciabola sul fondoschiena della sposa» è un’usanza «maschilista e va assolutamente abolita».
Il colpetto di sciabola alle nozze militari è sessista
A sentenziarlo è l’avvocato Carmen Posillipo, matrimonialista del foro casertano di Santa Maria Capua Vetere, già arcinota per le sue battaglie, spiega il Corriere, «in favore del rispetto delle donne», contro «la violenza di genere, soprattutto nelle scuole ma anche nelle piazze». Posillipo ce la immaginiamo nei panni giovanili della compagna delle medie che nessuno invitava alla feste: dopo aver assistito per la prima volta a una cerimonia di nozze militari con annesso arco di sciabole e rito goliardico del «colpetto sul sedere» della sposa, trasecola. «Ebbene, è il rituale più maschilista al quale ho assistito». Tutti ridono e festeggiano — sposa compresa — tranne lei. E ci mancherebbe: mica siamo nel Medioevo qui, occorre abolire questo rito barbaro che opprime la donna.
Abolire un rito senza consultare le dirette interessate
«Invitiamo i ragazzi ad essere sensibili nei confronti dell’altro sesso — spiega — assistere a una scena del genere è fuorviante e diseducativo». Inoltre, «molte di queste iniziative vengono realizzate con l’appoggio della Polizia di Stato e dei Carabinieri e credo sia giusto che siano proprio le forze di polizia a fare il primo passo rettificando il rito». A far inorridire l’avvocato è in particolare il cosiddetto «lancio del cappello»: «Dopo il bacio degli sposi uno dei militari con un colpo di sciabola fa cadere il cappello dello sposo. Spetterà alla sua sposa raccoglierlo e a quel punto un altro militare darà un colpetto con la sciabola al fondo schiena della sposa».
Non sta a lei decidere
E vissero tutti felici e contenti. Giusto? Sbagliato! Perché in agguato vi è Posillipo pronta a gettare l’ombra del sessismo e della violenza di genere sul giorno più bello per una sposa. Come da copione ormai consolidato, l’avvocato in questione — ovviamente — non si premura di chiedere alle dirette interessate se si sentono oppresse da questo popo’ di rituale patriarcale: lo sa lei, e la sposa che malauguratamente non coglie gli intenti maschilisti celati nel rito delle nozze militari è una povera schiava sottomessa dal «maschilismo interiorizzato», come lo chiamano loro. «Un gesto sicuramente poco regale, maschilista e di chiara sottomissione, tant’è che in quello a cui ho assistito si è preferito tagliare questo ultimo atto, di certo non al passo coi tempi. E menomale…». Un gesto che, ad ogni modo, non sta alla Posillipo decidere se abolire o meno. Il suo matrimonio, come si evince dai social, è già stato celebrato. A lei va il caldo consiglio di non immischiarsi troppo nelle cerimonie altrui.
Cristina Gauri
2 comments
[…] Leggi la notizia su Il Primato Nazionale […]
Ma fatti i c…. tuoi !
Se non vuoi che qualche buontempone faccia cose che non ti piacciono al tuo matrimonio …..
o NON ti sposi ……
o lo fai in forma privata
altrimenti , il colpo di piatto di una sciabola potrebbe essere la cosa meno fastidiosa !
si parte col lancio del riso (a me diede fastidio)
poi , se hai invitati esuberanti
taglio della cravatta
lancio di parti della torta
cori da stadio “faccela vedè …” ( e qui la femminista ? nulla da dire ? )
la macchina coperta di carta igienica
e questo per citare cose viste
ma qualcuno potrebbe avere invitati anche più FANTASIOSI ……