Roma, 10 ott – Da Milano a Roma, ieri migliaia di persone sono scese in piazza contro il green pass. Una mobilitazione impressionante condita da pesanti scontri, soprattutto nella capitale. Tentare però di bollare la protesta semplicemente come violenta è sciocco e riduttivo, perché non corrispondente al vero. Si rischia insomma di distorcere la realtà senza ottenere alcun risultato effettivo se non quello di acuire una rabbia sempre meno latente. Non sappiamo con esattezza quante persone abbiano gridato la propria netta contrarietà al certificato verde reso obbligatorio dal governo anche sui posti di lavoro – darsi al gioco dei numeri esatti in questi casi lascia il tempo che trova –, ma le foto di Piazza del Popolo piena ci dicono che erano più di 10mila a urlare “no green pass“.
Piazze no green pass: ma quale “fascismo”
Viceversa è chiaro a tutti che chi ha devastato la sede della Cgil e si è scontrato con la polizia ha fatto più rumore – come sempre accade quando vanno in scena gli scontri – ma rappresentava una netta minoranza dei manifestanti. Chi ha interesse a stroncare sul nascere le montanti proteste ricorre allora al solito metodo comunicativo: fare di tutta l’erba un fascismo montante. Eppure basterebbe osservare attentamente immagini e video delle manifestazioni di ieri per capire che quelle piazze erano intergenerazionali e politicamente inclassificabili. Lo erano perché insolitamente riunivano giovani e meno giovani, Forza Nuova e centri sociali, nuovi e vecchi cittadini disillusi dalla politica. Un magma del tutto insolito.
La campanella della rabbia
La campanella del disincanto diffuso era già suonata e per sentirne il suono sarebbe stato sufficiente soffermarsi sul dato più emblematico delle elezioni amministrative dello scorso fine settimana: l’astensionismo. Quasi il 50% degli italiani ha scelto di disertare le urne, segno di un distacco totale dalla proposta politica. Stavolta quindi non servirà etichettare la piazza con i soliti termini tirati fuori dal cilindro dello sdegno. Non sarà lo spauracchio “squadrista” a riportare la palla al centro del confronto civile, perché quel confronto è stato troppo a lungo negato alla gran parte di coloro che protestano e si sentono abbandonati dalle istituzioni.
Lo ha parzialmente compreso anche il Corriere della Sera, che stamani apre così: “Manifestazioni no green pass, i timori di un’escalation. Volti mai visti tra i «soliti noti»: chi era in piazza”. Quei volti “mai visti” sono l’emblema di un’inafferrabile contestazione, a cui gettare addosso un colore piuttosto che un altro è un’operazione ben poco utile a contenerla. Il governo lo sa bene, ma ritiene che per stringere le maglie della repressione del dissenso, sia più funzionale negare l’evidenza.
Eugenio Palazzini
12 comments
“…….Viceversa è chiaro a tutti che chi ha devastato la sede della Cgil e si è scontrato con la polizia ha fatto più rumore – come sempre accade quando vanno in scena gli scontri – ma rappresentava una netta minoranza dei manifestanti. Chi ha interesse a stroncare sul nascere le montanti proteste ricorre allora al solito metodo comunicativo: fare di tutta l’erba un fascismo montante…….”
DA VEDERE E DA SAPERE ANCHE…… SE LA NETTA MINORANZA DI MANIFESTANTI NON SIANO INFILTRATI DA SERVIZI SEGRETI DELLO STATO O AFFINI SEMPRE DELLO STATO…… PER DELEGITTIMARE POI LA MANIFESTAZIONE CON LA SOLITA E CLASSICA PROPAGANDA MEDIATICA
Gli errori di valutazione governativi hanno causato tante vittime cinquanta anni fa. Oggi hanno conseguentemente più forza ma, forti di questo, molta meno intelligenza… L’ opposizione deve stare attenta e chiedersi sempre come è messa per davvero… come intelligenza! Non basta il cuore in un sistema indegno nel quale prevale chi gioca sui sentimenti, sulla patologia e sulla povertà.
Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
[…] No green pass, cosa ci dicono davvero le piazze piene […]
E’ quello che dico sempre!
Che cazzo serve usare le braccia quando usando la testa puoi raggiungere lo stesso risultato e senza prendere manganellate
https://massimosconvolto.wordpress.com/2015/06/07/rivoluzione-disarmata/
Le piazze piene dimostrano solo che l’ignoranza dilaga, sia a destra sia a sinistra.
[…] No green pass, cosa ci dicono davvero le piazze piene […]
[…] piazza in cui si muove la contestazione. La stragrande maggioranza delle migliaia di persone che hanno manifestato ieri contro il green pass, molto semplicemente non ha nulla a che fare neppure con movimenti etichettati […]
[…] No green pass, cosa ci dicono davvero le piazze piene […]
[…] piazza in cui si muove la contestazione. La stragrande maggioranza delle migliaia di persone che hanno manifestato ieri contro il green pass, molto semplicemente non ha nulla a che fare neppure con movimenti […]
[…] stabilirà le nuove misure. In arrivo dunque un giro di vite per tutti coloro che finora hanno manifestato pacificamente contro l’obbligo del green pass, che da venerdì 15 scatterà per tutti i […]
[…] ballottaggi del 17 e 18. Così come punta a sviare l’attenzione dalla sacrosanta protesta delle piazze no green pass. Non dimentichiamoci che venerdì 15 scatta l’obbligo di certificazione verde per tutti i […]
[…] Giorgia Meloni tuona contro il ministro dell’Interno sugli scontri di sabato scorso a Roma. “La risposta della Lamorgese non è semplicemente insufficiente – afferma il leader di […]