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New York contro i social: la città fa causa a TikTok, Meta e YouTube

by Andrea Grieco
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New York

Roma, 17 feb – Il reale peso e l’influenza che le piattaforme social hanno all’interno della nostra società è ormai sotto gli occhi di tutti. Dopo anni di assoluto vuoto legislativo per quanto riguarda le attività di questi colossi del web (costellati da molti soprusi e comportamenti non sempre chiari), ora gli enti governativi e gli Stati cominciano a prendere delle contromisure sullo strapotere di cui hanno beneficiato soggetti come Meta, X, Google e molti altri. In seguito alla legge sui social network approvata nel 2022 in California, ora anche la città di New York ha fatto causa a queste piattaforme.

I colossi social a processo a New York

Nel mirino dell’iniziativa sono finiti i vari TikTok, Facebook, Instagram, Snapchat e YouTube colpevoli, secondo i vertici della Grande Mela, di aver procurato dei danni alla salute mentale di bambini e ragazzi. La denuncia si focalizza proprio sull’intenzionalità delle società nel manipolare e rendere dipendenti all’utilizzodi queste piattaforme minori e adolescenti. Oltre a ciò, un ulteriore aspetto è quello evidenziato lo scorso anno da governatore della California Gavin Newsom: “Meritiamo di sapere come queste piattaforme stanno influenzando il nostro discorso pubblico, e questa azione porta la trasparenza e la responsabilità tanto necessarie alle politiche che modellano i contenuti dei social media che consumiamo ogni giorno”.

I giovani hanno difficoltà a ridurre l’uso di queste piattaforme

Secondo la causa intentata dalla città di New York, le società padrone di queste piattaforme, ovvero Meta, Snap, ByteDance e Google, hanno consapevolmente costruito e commercializzato le loro piattaforme per “attrarre, catturare e creare dipendenza nei giovani”. Alcuni sondaggi svolti nello stesso Stato di New York hanno evidenziato come più della metà di giovani tra i 13 e i 17 anni riferisca di avere grandi difficoltà nel ridurre l’uso dei social. Inoltre, a causa della dipendenza creata dai social, aumentano sempre di più i casi di depressione, ansia e disturbi dell’apprendimento negli adolescenti e bambini.

Andrea Grieco

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