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‘Ndrangheta, oltre 200 arresti a Cosenza: c’è anche il sindaco di Rende

by Alessandro Della Guglia
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'ndrangheta, Rende

Roma, 1 set – Nuova maxi operazione contro la ‘ndrangheta in Calabria, condotta a Cosenza e nell’area limitrofa da carabinieri polizia e guardia di finanza, con il coordinamento della Dda di Catanzaro. Oltre duecento persone arrestate, con ordinanze cautelari emesse dal Gip distrettuale del capoluogo su richiesta della Dda, diretta da Nicola Gratteri. Tra i coinvolti vi sono professionisti, imprenditori, esponenti della criminalità organizzata del cosentino e pure politici locali. Il sindaco di Rende, l’avvocato Marcella Manna, è finito agli arresti domiciliari.

‘Ndrangheta, oltre 200 arresti, c’è anche il sindaco di Rende. Le accuse

Marcello Manna è anche presidente dell’Anci (l’Associazione dei comuni italiani) della Calabria. Oltre a lui, tra i personaggi politici finiti ai domiciliari, vi sono: l’assessore ai Lavori pubblici dello stesso comune di Rende, Pino Munno, e l’assessore alla manutenzione e al decoro urbano di Cosenza, Francesco De Cicco. Tutti e tre sono agli arresti domiciliari. In totale gli indagati sono 254, dei quali: 139 in carcere, 51 ai domiciliari, 11 con obblighi di dimora e uno con divieto dell’esercizio della professione. Altre 52 persone sono a piede libero.

Stando all’accusa, le persone destinatarie delle ordinanze di custodia cautelare, sono a vario titolo responsabili di una serie notevole di reati: associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, organizzazione illecita di giochi anche d’azzardo e di scommesse, riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di beni e valori. La guardia di finanza, nel corso dell’operazione, hanno inoltre eseguito un sequestro di beni sia mobili che immobili per un valore di 72 milioni di euro. Ad eseguire il sequestro sono stati i finanzieri del Gico del Comando provinciale di Catanzaro e dello Scico, grazie a un provvedimento disposto dalla Dda. I beni sequestrati consistono in liquidità depositate su conti correnti, aziende e società varie. Una storia, purtroppo, che sembra un bruttissimo dejà vu.

Alessandro Della Guglia

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