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Modelle nude con mascherina, la sinistra mette in croce il calendario Codacons. “E’ sessista”

by Cristina Gauri
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calendario codacons

Roma, 15 dic – Il Codacons nella bufera per aver diffuso un calendario 2021 «sessista». Il motivo? I 12 scatti senza veli proposti dall’associazione di tutela dei consumatori, che per il 2021 proposto dodici tavole in bianco e nero con 11 ragazze e una donna più grande, coperte di una mascherina tricolore, immortalate in cartoline che celebrano le città e i borghi più belli d’Italia. La sinistra, ormai diventata più bacchettona della Dc anni 60, ha visto mezza tetta e tre quarti di chiappa e ha ululato al sessismo e quindi «l’è tutto da rifare», per citare – a sproposito – Bartali.

Nodo della discordia, oltre alla nudità delle modelle, un concorso in cui si chiede di votare il nudo più bello. Inaudito. Votare la bellezza femminile, che obbrobrio patriarcale.

Calenda boccia il calendario Codacons

A lanciare il primo strale è stato Carlo Calenda, a cui evidentemente il nudo femminile piace poco, perché scrive: «Il calendario del Codacons con tanto di votazione delle modelle. L’iniziativa è coerente con i loro obiettivi statutari e l’idea di donna è l’unica che il solitario neurone di Rienzi (presidente dell’associazione) riesce a concepire».

Persino la fotografa dell’iniziativa Tiziana Luxardo ritratta: «Se guardate bene le mie foto sono assai poco erotiche, volevano soltanto raccontare l’armonia attraverso forme femminili». Come se la maggior parte degli uomini di fronte all’immagine di donne nude non pensasse proprio a quello. E poi stigmatizza il concorso: «Sì, questo mi dispiace proprio, non ne sapevo nulla e non c’entra niente con il mio lavoro».

Il calendario Codacons al rogo

Si scaglia anche il centro antiviolenza della Rete Dire, novello Torquemada che evidentemente trova nell’esibizione del nudo la radice di tutti i mali: «Senza moralismi di sorta troviamo il calendario inopportuno e poco innovativo da parte di Codacons che dovrebbe tutelare consumatrici e consumatori, che per giunta ripropone una versione stereotipata della donna. Con l’unica donna matura coperta e in posa come se stesse lavorando a maglia. E non basta una mascherina  per sdoganare corpi nudi, bianchi, belli e perfetti, che ripropongono la donna come oggetto del desiderio maschile, come se fosse l’unico desiderio legittimo». La rappresentazione del bello è sempre quindi una colpa. 

Per fortuna Carlo Rienzi, presidente del Codacons, non chiede scusa e respinge le critiche.  «Gli scatti del calendario non sono certo erotici, e nulla hanno a che fare con la nudità di ben altri calendari in cui l’immagine della donna viene umiliata e involgarita. Chi confonde questo messaggio, probabilmente ha nel suo retaggio culturale una visione distorta e sbagliata della donna, una malizia da sradicare ed estirpare».

Cristina Gauri

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4 comments

Demetrio merlo 15 Dicembre 2020 - 5:49

Le femministe sono donne irrealixzate con problemi fisici o psichici che le portano ad odiare la uomo perché non raggiungibile da un punto di vista fisico ed intellettuale.. Una forma di invidia
. La condanna ad avere il ciclo le ossessiona e le incattivisce.. Gli uomini che le seguono non sono degni di rappresentare il sesso maschile.. Onore al Duce.

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jenablindata 15 Dicembre 2020 - 7:52

non mi stupisce che le femministe sinistrate nel cranio sbraitino…
dopotutto sono quelle che sono.
quello che mi stupisce UNA VOLTA DI PIU’,
è il fatto che noi uomini continuiamo a dare tutta questa importanza a quello che pensa,fa e dice questo branco di pazze schizoidi:
ci rendiamo conto,di QUANTO stanno effettivamente sclerando…
a forza di navigare nel calmo mare della nostra pazienza?

credo che sia ora che noi uomini ci svegliamo e cominciamo a porre dei limiti
alla loro deriva…
per il loro stesso bene:
altrimenti finiranno in qualche manicomio.

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SergioM 16 Dicembre 2020 - 2:47

Cavolo , siamo più VECCHI e rimbambiti dell’ Antichità Classica !!!!!
Erano più moderni di noi persino nel 1866 ……
“L’origine del mondo – Gustave Courbet”

ma la colpa è NOSTRA , aver permesso a pazze femministe e stramboidi sessuali di discettare sulle nostre abitudini …..

La “perversione” nasce col Cristianesimo e con l’ islam ……
PRIMA la sessualità era parte NORMALE della vita .

Le statue e le pitture mostravano corpi NUDI e nessuno aveva a che dire …….. e persino erano mostrati atti sessuali (villa Adriana , Pompei ,,,,)

Noi ? abbiamo la POLIZIA SESSUALE !!!!! come in IRAN ……
Puah !

Poi criticano il riccastro Genovese …. ma ci sono più pervertiti tra sacerdoti ,islamici e comunisti …….

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“Falli lavare alla tua donna”. L’etichetta “sessista” dei jeans fa sbroccare le femministe | NUTesla | The Informant 13 Gennaio 2021 - 6:10

[…] 13 gen – Può l’etichetta con le istruzioni di lavaggio dei jeans essere «sessista»? Certo, e ogni progressista degno di questo nome ha il dovere morale di montare un caso perché […]

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