Bologna, 10 nov – Alba dell’8 novembre: lei, 30enne di Parma, era arrivata la sera prima con alcune amiche a Bologna per partecipare alle proteste antifa e antirazziste in risposta alla manifestazione indetta da Matteo Salvini, e dormiva nel Parco della Montagnola, il noto polmone verde al centro del capoluogo emiliano, da anni preda del degrado e dello spaccio di droga esercitato per lo più da immigrati clandestini.
Lui, pakistano 33enne con permesso di soggiorno scaduto, quindi residente illegalmente in Italia, ha provveduto a destarla con proposte indecenti. Respinto dalla giovane antagonista, questi è tornato alla carica ore dopo, intorno alle 11, passando però direttamente alle vie di fatto – non sia mai, si sarà detto, che una femmina possa rifiutarsi impunemente – e palpeggiandola nelle parti intime.
La violenza, a quanto pare, è stata comunque circoscritta anche grazie alla reazione della vittima – un calcio al clandestino – e al pronto intervento della polizia, presente sul posto e subito allertata, che dopo un breve inseguimento bloccava il pakistano clandestino che ora si trova in stato di fermo.
Non è invece dato sapere se poi la militante anti-Salvini abbia partecipato agli scontri di piazza contro la stessa polizia che l’ha aiutata.
Manlio Lanini
1 commento
Beh, ha visto da vicino la “richezza culturale” dei migranti.