Milano, 17 dic – Due agenti di Polizia sono stati arrestati in mattinata. L’accusa è pesante: si spartivano i proventi dei furti messi in atto da una banda composta da una ventina di rom ed in cambio “chiudevano un occhio” garantendo loro protezione.
L’indagine che hanno portato all’arresto dei poliziotti e della banda è stata condotta dal Pm di Milano Antonio D’Alessio. I due sono accusati di concussione, mentre i rom arrestati, 23 in totale, devono rispondere dell’accusa di associazione per delinquere finalizzata ad una serie di furti.
I proventi delle rapine potevano ammontare anche a 20mila euro a settimana, di cui una cospicua parte finiva nelle tasche degli agenti collusi che sono anche arrivati a minacciare la banda che seminava il panico tra i viaggiatori della stazione: “Se non ci date quello che avete preso, vi togliamo i bambini e vi facciamo arrestare”, queste le parole dei due agenti in servizio alla Squadra Mobile secondo le prime ricostruzioni.
Tra i 23 nomadi serbo-bosniaci arrestati ci sono anche molte donne. Due di loro, in particolare, sarebbero state tra i promotori dell’associazione per delinquere finalizzata ai furti perché avrebbero selezionato le persone che dovevano compiere i colpi: le vittime preferite erano quasi sempre turisti di origine straniera che venivano derubati con la scusa di aiutarli con i bagagli o mentre erano in coda nelle biglietterie o si fermavano a richiedere informazioni.
Nei capi di imputazione a carico dei due poliziotti, vengono indicati soltanto due episodi di spartizione del “bottino” con i rom, uno da 600 euro e l’altro da 1000 euro, ma l’ipotesi degli inquirenti è che i due agenti abbiano ottenuto altri soldi in relazione a molti altri furti commessi dalla banda. Alcuni rom hanno denunciato che l’attività di concussione degli agenti era “sistematica e risalente nel tempo”. I furti sarebbero stati commessi per circa un anno, a partire dall’ottobre del 2014.
In una recente intervista il capo della Squadra Mobile milanese, Alessandro Giuliano, ha spiegato che i due agenti facevano parte di di una sezione che produce grandi risultati nel contrasto ai crimini predatori e “se verranno provate le accuse sarà una cosa molto grave, un tradimento verso coloro che svolgono sempre egregiamente e con onestà le loro funzioni”.
Giuliano Lebelli
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ci risiamo curano i loro interessi