Roma, 5 lug – Le vittime accertate, dopo il crollo del seracco sulla Marmolada, sono 7. I feriti sono 8, ma ci sono ancora 13 persone sotto il ghiacciaio. Molti sarebbero italiani. Dopo le interruzioni di ieri, per il rischio di ulteriori distacchi, le ricerche dei dispersi riprendono stamani. Stesso sistema: verranno fatti volare droni, due nella parte alta e due nella parte medio-bassa del seracco crollato. Si procede così perché, come spiegato da Maurizio Dell’Antonio, del Soccorso Alpino nazionale, al momento è possibile agire unicamente con il sorvolo con droni: “Si va lì in maniera molto veloce, chi scende dall’elicottero fa una sorta di documentazione fotografica, si prende il reperto e ce ne andiamo via. Si va solo a recuperare qualcosa in superficie. Non possiamo più scavare, la massa di neve si è talmente consolidata che non si può incidere nemmeno con un piccone”. Ma le speranze di ritrovare vive le 13 persone disperse sono dunque obiettivamente poche.
Marmolada, le vittime italiane
Tra le vittime italiane accertate c’è Filippo Bari, 27 anni, che ha inviato un selfie ai familiari pochi minuti prima del drammatico crollo. Oltre a lui Davide Miotti, 51 anni, esperta guida alpina di Tezze sul Brenta, conosciuto anche perché titolare del negozio “Su e giù sport”. Miotti scalava vette da più di 25 anni, sulla Marmolada però stavolta non ce l’ha fatta. Insieme a lui c’era la moglie Erica Campagnaro, appassionata scalatrice. La coppia, residente a Cittadella (Padova), lascia due figli di 25 e 16 anni. Il corpo della donna non sarebbe però ancora stato identificato. Morto anche Paolo Dani di Valdagno, 52 anni, anche lui guida esperta. Identificato poi il corpo di Tommaso Carollo di Thiene. Era sulla Marmolada insieme alla compagna, rimasta ferita e adesso ricoverata all’ospedale di Trento. Salvo invece un altro escursionista, un ragazzo vicentino di 27 anni, ritrovato vivo dai soccorritori.
Alessandro Della Guglia
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