Roma, 5 dic – I disservizi sulla linea B, replicati sulla – relativamente più nuova – linea A, gli ormai storici ritardi della metro C ancora in fase di costruzione e ultimazione e diventati già, a più riprese, anche oggetto di satira. Potrebbe andare peggio per la Capitale? Sì, se chi sta procedendo agli scavi e alla realizzazione dell’agognata nuova linea da Pantano ai Fori Imperiali (con progetti di allungamento fino ad Ottaviano) decide di incrociare le braccia. E no, non stiamo parlavo dei lavoratori, bensì delle società impegnate nella costruzione. Una vera e propria serrata, come non se ne vedevano da anni. A poco più di un anno dall’inaugurazione del primo tratto Pantano-Centocelle, che aveva fatto tirare un sospiro di sollievo sul fatto che almeno i convogli marciassero, si apre così un nuovo capitolo della storia infinita dei trasporti romani.
Nel 2005, all’atto dell’assegnazione della gara, questa fu vinta da un consorzio formato da Astaldi, Ansaldo, Vianini e Lega Coop. Nel mentre, fra varianti, mancato rispetto delle tabelle di marcia e con la linea ancora da finire sono già stati spesi quasi 4 miliardi rispetto ai 3 preventivati. Da qui l’accumularsi di dilazioni nei pagamenti, con le imprese che lamentavano continui ritardi. Fino ad arrivare alla scelta drastica: l’interruzione dei lavori.
“A oggi si contano 6,2 milioni di passeggeri trasportati e un tasso di regolarità del servizio di oltre il 99%, che la rende per efficienza la prima linea metropolitana in Europa”, spiegano, non senza una punta di orgoglio, le società dell’associazione temporanea di imprese. “Tale risultato – prosegue la nota – è stato conseguito nonostante i plurimi gravi inadempimenti dell’amministrazione, che hanno costretto il contraente generale, fra l’altro, a supplire con le proprie risorse ai mancati pagamenti di oltre 200 milioni di euro dovuti, negli ultimi due anni, per lavori regolarmente eseguiti e certificati”.
Così, in assenza di una soluzione al problema, dal 15 dicembre tutti i lavori saranno sospesi.
Roma Metropolitane, vale a dire il Comune, non ci sta e diffida il consorzio, ritenendo “non sussistenti gli elementi a sostegno della sospensione delle attività, anche in considerazione del forte ritardo accumulato dal Contraente Generale sull’avanzamento dei lavori, pari a circa 8 mesi”. Viene inoltre ridimensionata la pretesa di Astaldi, Ansaldo e gli altri: “La somma effettivamente esigibile da Metro C in quanto certificata da ulteriori lavori è pari a circa 100 milioni, importo ben inferiore a quanto invece riportato”. Cento milioni di mancati pagamenti. Come se si trattasse di bruscolini..
Filippo Burla