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Ma quali discriminazione e omofobia, i temi LGBT dominano nei media

by La Redazione
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Roma, 25 mar – San Remo, Un posto al sole, Gomorra, Fisica o Chimica, L’isola dei Famosi, il Trono Gay della De Filippi, Italian’s got talent, Giovanni Ciacci, Mika, Platinette, Costantino della Gherardesca, Cecchi Paone Cristiano Malgioglio, Alfonso Signorini, e molti altri. Notizie, temi, eventi e persone del mondo LGBT rappresentano oltre il 25% dei prodotti cinematografici, televisivi, radiofonici e pubblicitari italiani. Nel 2016 le notizie su di loro sono più che triplicate rispetto al 2015 quando erano già più che raddoppiate rispetto al decennio precedente. Lo dice il Diversity Media Report sulla rappresentazione delle persone omosessuali nei media: sul piccolo schermo 1 prodotto su 4 è queer. Idem per i prodotti cinematografici: pensiamo al recente Chiamami con il tuo nome di Luca Guadagnino, Puoi baciare lo sposo di Alessandro Genovesi per restare nel casereccio o The Danish Girl, Carol, Moonlight, I ragazzi stanno bene, Tangerine, La vie d’Adèle e molti altri: tutti prodotti che si inseriscono nel filone mirato ad esaltare l’omosessualità.
Possiamo allora affermare che il mondo LGBT abbia trovato ampia rappresentazione e zero discriminazione? Assolutamente. La propaganda pro LGBT insiste nel dire che gli omosessuali vivono una condizione discriminante, largo agli endorsement di temi, tematiche e prodotti forzature fino a stravolgere format consolidati come ad esempio il caso “Ballando con le Stelle” dove lo Staff (in linea con i tempi) ha inserito la coppia Ciacci/Todaro. Sarà perché Mario Adinolfi ha subito fatto notare che si trattava di un chiarissimo ossequio alle lobby gay che imperversano nei media nostrani, sarà che il giudice Ivan Zazzaroni ha giudicato ingiudicabile la performance del duo, fatto sta che il programma, partito con un 20% di share, è crollato al 17% alla seconda puntata. In Italia l’orientamento sessuale non compare fra le cause di disparità. Lo ha rilevato l’Istat nell’indagine realizzata nel 2016 proprio sulle discriminazioni. Incredibile ma vero è la regione o la zona di provenienza a condizionare la vita di moltissime persone (e a farne le spese sono terroni e padani) poi le idee politiche e le attività sindacali seguite dalle origini straniere, dall’essere troppo giovane, poi l’essere in gravidanza, l’occuparsi dei familiari, dal non avere le giuste conoscenze, dall’aspetto esteriore, dall’essere avanti con gli anni, dalle convinzioni religiose ed infine l’essere invalido.
A prendersi a cuore convintamente delle rivendicazioni degli esponenti arcobaleno sono i politici, sempre a caccia di temi che portino voti. Secondo il sondaggio di Euromedia Research commissionato da Gay Center il voto gay pesa il 6,2% dell’elettorato. Se il 4 marzo si fosse presentato un Partito Arcobaleno, secondo l’indagine, l’avrebbe votato il 12,8% degli elettori. Il partito con gli elettori più sensibile ai temi LGBT secondo l’indagine è Fratelli d’Italia ma i gay friendly sono in tutti gli schieramenti, dal centrosinistra al Movimento Cinque Stelle da Liberi e Uguali fino a Forza Italia. Vale la pena ricordare, ancora una volta, che l’Italia è tra le nazioni più tolleranti al mondo e questo sentimento è conclamato in tutti gli ambienti: dalle alte sfere fino a livello strada. Concludendo, reiterare la scusa delle discriminazioni ha solo uno scopo: perseverare nella strategia di orientare l’opinione per rendere sempre più familiare la “cultura omosessualista”.
La crociata pro LGBT non si ferma mai, nemmeno di fronte ai più innocenti: i nostri figli. Per loro è pronto il sequel di Frozen con Elsa lesbica. La produzione Disney si trova tra due fuochi: assecondare le lobby gay in pressing per fare in modo che la protagonista amata in tutto il mondo faccia coming out rischiando il flop con migliaia di genitori con bambine al seguito pronte a boicottare il prodotto o continuare nel solco naturale della storia, con Elsa felicemente accompagnata al suo moroso?
Antonietta Gianola

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9 comments

Luca 25 Marzo 2018 - 2:20

Elsa lesbica=fuoco ai cinema. I bambini andrebbero lasciati fuori dalla propaganda frocia

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Cesare 25 Marzo 2018 - 2:47

Da statistiche mondiali la percentuale di gay e lesbiche nel mondo è meno del 2%.Quindi il tema è sovrarappresentato e supportato dai globalisti che ci vogliono senza identità e facilmente controllabili.Proprio per togliere bene le identità, oltre a demolire quelle nazionali,familiari e religiose devi generare confusione sopratutto nella sfera sessuale

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Raffo 25 Marzo 2018 - 4:48

Questi sodomiti , ermafroditi ed ameboidi hanno veramente rotto il cazzo con i loro falsi piagnistei……… parassiti e nullafacenti, andate a lavorare. Lgbt , ovvero comunistelli autoreferenziali e senza dignità.

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paleolibertario 25 Marzo 2018 - 6:39

Questi intolleranti sono “fobo-fobici”, hanno paura delle paure degli altri. Che poi parlando di omofobia si danno la zappa sui piedi: se uno ha paura dell’omosessualità cosa può farci? Mica è un’opinione. Se è una paura vuol dire che la reazione è istintiva, non ragionata, non ci si può fare nulla. La verità è che si vuole imporre una certo tipo di società a tutti. E si criminalizza chi non si adegua (chi la pensa diversamente per i “progressisti” non è più il nemico leale da combattere a viso aperto, ma è il criminale: dalla sfera politica si esorbita in quella giuridica). Ma non s’illudano, non ci arrenderemo mai.

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Andrea 26 Marzo 2018 - 2:25

È vero: negli ultimi anni vengono molto spesso affrontati i temi LGBT dai mass media italiani, ma ciò non significa che l’Italia sia un paese tollerante e privo di omofobia come voleva dimostrare Gianola. Basta vedere certi commenti qui sopra e innumerevoli casi di violenza e bullismo su persone omosessuali. Le persone LGBT secondo dati statistici sono circa il 5% dell’intera popolazione mondiale, cioè 1/20. In Italia circa 3 milioni di italiani non è etero. Elsa lesbica? Perché no? Se un bambino vede un personaggio gay sullo schermo di un televisore non significa che a sua volta lo diventi anche lui, anzi, mostrare altre realtà al di fuori di quella etero è un primo passo verso la tolleranza e il rispetto degli altri.

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paleolibertario 26 Marzo 2018 - 2:28

Il commento di Andrea è la riprova di quanto dicevo prima. Proprio non ce la fanno. Se non la pensiamo come loro siamo noi quelli “intolleranti”… Non esiste la benché minima accettazione delle opinioni altrui, subito etichettature (ignoranti, omofobi, ecc) e semplici asserzioni, senza alcuna argomentazione. La cosa grottesca è che questa tentata dittatura del pensiero esiste solo nei paesi occidentali, la maggior parte della popolazione mondiale non ci pensa nemmeno a fare l’apologia dell’omosessualità. È l’occidente che è degradato e diventa sempre più omologato (l’omosessualità è un evidente tentativo di cancellare il maschile e il femminile, ed è parte di un disegno ancora più grande teso a cancellare i popoli).

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Andrea 26 Marzo 2018 - 5:15

Caro Paleolibertario e tuoi simili… questa non è dittatura. Tu puoi pensarla come vuoi e io pure. Ma sentirsi dire che nel 2018 l’omosessualitá è un evidente tentativo di cancellare il maschile e il femminile e probabilmente anche l’intera umanità è una gran puttanata ed è a dir poco ridicolo. Non accadrà mai. Se si estinguerà l’umanita è perché un grosso meteorite cadrà proprio sopra la nostra testa, non perché esiste l’omosessualità, che tra l’altro esiste da sempre e continuerà ad esserci. A dirla tutta la dittatura non è propria dei popoli occidentali, ma è più dei popoli orientali che nel settore dei diritti sono veramente arretrati, sia sul versante LGBT, sia sul versante femminista. L’omosessualità non causerà la fine del mondo, il dire che l’omosessualità causerà la fine del mondo lo è. 2018 arriviamo!

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Alessandro 26 Marzo 2018 - 5:24

Magari il mondo fosse stato non più discriminante come viene scritto nell’articolo. Dopo aver sentito giovani dire in una città lombarda alquanto avanzata ” al rogo i gay ” per strada o prendere in giro senza il minimo di rispetto, oggettivamente, c’è da dire tutto il contrario. E’ proprio grazie alle operazioni dei media e alla proposta di discussioni e riflessioni che fa la TV, la radio ed altri mezzi di comunicazione che in Italia la situazione sta, seppur lentamente, migliorando.
Il resto dell’articolo non vale neanche tanto la mia attenzione. Posso soltanto dire che io ho visto da piccolo tantissimi baci eterosessuali, ero immerso in pubblicità eterosessuali, coppie etero, film, musiche, arte, letteratura eterosessuale ma non mi sono mai lamentato e nè queste cose mi hanno fatto ripensare alla mia omosessualità. Ho accettato tranquillamente le varianti. Un bambino dunque non avrà problemi con un’Elsa lesbica, se gli adulti non lo traumatizzano con problemi assurdi e costrutti sociali che non stanno nè in cielo nè in terra. I bambini, puliti di ogni educazione non oggettivo-scientifica, vedranno semplicemente una novità e, al momento del loro sviluppo psico-sessuale, decideranno la strada che desidereranno percorrere in totale libertà. A chi tutto ciò potrebbe mai sembrare una dittatura?
Ah, ultima cosa: oltre agli esempi riportati all’inizio del mio commento, vorrei far notare anche altri commenti (non tutti) sotto questo articolo in cui c’è una dominazione di frasi becere, violente e veramente infondate. Pregherei tali elementi di considerare un serio approfondimento della questione, lasciandosi dietro propri gusti e idee assolutamente personali e di guardare oggettivamente al fenomeno. Ognuno è libero di pensare infine a ciò che vuole, mantenendo sempre un desiderio di confrontarsi, approfondire ed accettare eventuali e convincenti novità di pensiero, sempre nel rispetto totale altrui.

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Antonio Eustachio 12 Aprile 2018 - 9:12

diciamola tutta… da quando l’omofobia organizzata ha cominciato a fare polemica su tutte le Tematiche LGBT , non ha fatto altro che tenere costantemente sulla cresta dell’onda questi argomenti. E con la bufala e l’allarmismo Gender hanno aperto un vaso di pandora che adesso non sanno più gestire… Prima nessuno sapeva cosa voleva dire l’acronimo LGBT… Adesso ci sono incontri in chiesa per spiegare ( seppur in modo distorto e fazioso) alle vecchiette dei piccoli centri urbani tutte le definizioni che la cultura queer ha sviluppato in decenni di attivismo culturale… dall’acronimo LGBT stesso, fino ai congtetti di identità di genere ed orientamento sessuale….. La verità è che ci sono delle persone cosi insicure del proprio sistema di valori , che demonizzano tutto ciò che sia diverso per il timore che possa rivelarsi un paradigma migliore….

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