Roma, 17 ago – Selvaggia Lucarelli ha trovato il modo di far parlare ancora di sé questa volta “a spese” della città di Noto, vittima di un black out elettrico e a suo dire sporca. Peccato che, però, nella vis polemica, abbia dimenticato di saldare ad alcuni “incivili” cittadini della località siciliana quanto dovuto per la casa dove ha alloggiato.
Lucarelli e la sospetta acrimonia verso Noto
Adesso, però, oltre all’acrimonia sospetta nutrita dalla Lucarelli nei confronti del comune di Noto e che potrebbe avere un’origine nella sua partecipazione ad un festival Lgbt ove avrebbe sentito frasi non di suo gradimento da parte di un rappresentante della città, si aggiunge anche un pecca di inciviltà – la stessa che in ipotesi si prefigge di combattere criticando ad esempio la mancata raccolta differenziata nella città che l’ha ospitata.
Ma l’affitto?
Secondo il minuzioso racconto fatto da chi le ha affittato la villa su La Sicilia.web, infatti, dopo aver versato a marzo un primo acconto di 2.000 euro ai mediatori che si sono occupati di trovarle e affittare la casa, la Lucarelli avrebbe dovuto pagare il restante dovuto per l’affitto della casa di Noto all’ingresso nell’abitazione, il giorno dopo. Cosa che, però, stando a quanto lamentano per l’appunto i mediatori di Noto, non è avvenuta. Gli stessi infatti minacciano di adire le vie legali per avere quanto pattuito. Non solo: sebbene la Lucarelli abbia ampiamente dichiarato su Instagram che la prima settimana a Noto è stata eccezionale, e abbia addirittura ricevuto un’offerta di sconto per la notte che – causa black out – ha dovuto passare altrove, ora vorrebbe anche avere il rimborso di quanto già versato – come se per un disguido dell’Enel o per i rifiuti rispondessero dei privati cittadini proprietari di un immobile. La stessa giornalista del Fatto Quotidiano, inoltre, sostiene di aver chiamato l’ufficio preposto per verificare se alla casa da lei affittata corrispondesse un’utenza Tari. “Adduce fantasiose ricostruzioni secondo le quali non le sarebbe stato consentito di fare correttamente la differenziata e, addirittura, insinuando che, il proprietario non pagasse la TARI” replicano da Noto “i mastelli erano in casa ma per rendere il servizio più comodo, data la distanza tra l’abitazione e la sede stradale dove viene effettuata la raccolta, le abbiamo messo a disposizione una persona per effettuare lo smaltimento al posto suo”. Grande prova di civiltà da una che passa la vita a fustigare i costumi altrui. Forse alla fine voleva solo soggiornare a scrocco.
Ilaria Paoletti