Milano, 2 lug – In Lombardia zero decessi per il Covid, non accadeva da ottobre. A dare la bella notizia è la vicepresidente della Regione nonché assessore al Welfare, Letizia Moratti. “Nessun decesso per Covid in Lombardia nelle ultime 24 ore”. E, aggiunge la Moratti su Twitter: “Non accadeva da quasi 9 mesi, esattamente dal 6 ottobre scorso“.
Moratti: “Nelle ultime 24 ore zero decessi per Covid in Lombardia”
La Lombardia, come è noto, è stata la regione più colpita dal Covid. Il fatto quindi che si registrino zero decessi dopo mesi e mesi dà il polso di come la curva epidemiologica e soprattutto i ricoveri siano crollati (anche grazie alla vaccinazione di anziani e soggetti fragili). “A ottobre l’autunno e le varianti ci fecero ripiombare nell’incubo – sottolinea la Moratti -. Adesso possiamo guardare al futuro con più speranza, resta l’importanza di conservare comportamenti prudenti e aderire alla campagna vaccinale”.
Speranza: “Oggi è il primo venerdì dall’autunno scorso in cui non firmo ordinanze”
“Oggi è il primo venerdì dall’autunno scorso in cui io non sarò chiamato a firmare ordinanze“, fa presente il ministro della Salute Roberto Speranza. Da lunedì scorso, infatti, tutte le regioni italiane sono in zona bianca e questa settimana (per la prima volta da ottobre scorso) non ci saranno modifiche: tutta l’Italia resta bianca, ossia con meno di 50 contagi settimanali ogni 100mila abitanti. “E’ una bella giornata per tutti noi”, commenta il ministro della Salute, che plaude al monitoraggio settimanale: “Numeri molto incoraggianti”. Ma, conclude Speranza con il consueto allarmismo, “la partita è ancora aperta e guai a pensare diversamente“.
Contagi e ricoveri crollati
Continua dunque la riduzione dell’Rt nazionale. Questa settimana si attesta a 0,63 rispetto allo 0,69 della precedente e scende ancora l’incidenza dei contagi a nove casi ogni 100mila abitanti rispetto agli 11 di sette giorni fa. Sono i numeri rassicuranti della bozza del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute. Nell’ultima settimana di monitoraggio tutte le regioni sono classificate a rischio basso, e tutte hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno. Buone notizie anche sul fronte del tasso di occupazione in terapia intensiva: è al 3%, ben al di sotto la soglia critica, con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 362 a 240.
Adolfo Spezzaferro
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