Roma, 19 apr – La moda va sempre di moda. A volte però scade semplicemente nel politicamente corretto, magari per un po’ di pubblicità gratuita o per buonismo. Ma quando è moda è moda, parafrasando Gaber, non ha poi molta importanza la specificazione. Ecco allora che Andrea Panconesi, inventore di Luisaviaroma.com, considerato un pioniere dell’e-commerce, uno che ha iniziato a vendere vestiti online quando tutti pensavano che non potesse mai essere un business, è voluto arrivare prima di tutti pure con gli immigrati.
La sua idea? Finanziare una scuola per immigrati: “La mia azienda fattura 110 milioni l’anno, sono disposto a versare lo 0,1 per cento. Il know how c’è, non bisogna inventarsi niente. È sufficiente replicare l’esperienza di Elis, eccellenza italiana”, ha detto entusiasta Panconesi invitato a parlare proprio da Elis, scuola professionale no-profit che forma i giovani anche con problemi familiari offrendo loro la possibilità di accedere ad un lavoro.
Panconesi però ha specificato che “serve partecipazione”, invitando quindi le aziende italiane a fare come lui, ovvero a versare parte del loro fatturato a favore degli immigrati. Certo, perché di questi tempi chi altro può aver bisogno di una mano se non loro? “L’immigrazione è come l’acqua, non puoi fermarla, puoi regolarla e noi ne abbiamo la possibilità, non è un’impresa impossibile”, ha precisato il numero uno di Luisviaroma.com. Di sicuro così non la si ferma, anzi. Aiutare un italiano in difficoltà non fa tendenza, non è di moda appunto. Quindi perché lasciare tutto in mano a cooperative ed enti caritatevoli, quando anche per le imprese un immigrato può essere un business. Fosse solo dovuto alla pubblicità che si può ricavare dal finanziamento di una scuola, investendo appena lo 0,1 del fatturato aziendale. Il minima spesa massima resa, non passa mai di moda.
Eugenio Palazzini
1 commento
Sono 110 mila eurini, immagino che vorra costruirla la scuola, un bel capannone su terreno regalato vuoi negarglielo, i libri di testo nuovi di stampa, la mensa a gratis chiaramente, i prof. volontari e via un bel bisness nuovo di zecca…..
E a noi tocca pagare pure la cartaigienica………