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“Il lavoro è un diritto, non un ricatto”: CasaPound sostiene i lavoratori di Trentino Trasporti

by Stefano Casagrande
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Trentino Trasporti, corse sospese

Trento, 15 ott – Il green pass è l’ultima trovata del governo Draghi per sperare di aumentare il numero di vaccinati. Il ricatto “Vaccino o niente lavoro” dopo aver vietato in ordine sparso ristoranti, cinema, palestre e attività ludiche varie indica un graduale aumento del livello di tensione.

Il caso più mediatico di “resistenza” è certamente quello del porto di Trieste ma la situazione nel resto d’Italia non sembra essere rosea. In Trentino in particolare l’azienda di trasporti pubblici “Trentino Trasporti” sembra essere quella più in difficoltà tanto da creare una pagina apposita nel sito con l’elenco delle corse sospese. Sono 150 le corse urbane sospese, quasi 100 le corse extraurbane, con 2 giornate (domenica 17 e domenica 24 ottobre) in cui il servizio extraurbano sarà sospeso a livello regionale e nell’Alto Garda. E la postilla sul sito “si potrebbero verificare altri disagi per ulteriori eventi non comunicati” non lascia ben sperare per il futuro.

“Il lavoro è un diritto, non è un ricatto”

Il malumore in via Innsbruck, sede dell’azienda, è palpabile sia per gli operatori che per gli utenti, tanto che la scorda notte è apparso uno striscione: “Il lavoro è un diritto non è un ricatto”, firmato da CasaPound che chiede di “spuntare” le ali a questo provvedimento che penalizza in maniera abnorme i lavoratori. “Trentino Trasporti si sta rendendo conto che sono in diversi, tra personale e autisti, a non essere ancora in possesso del Green Pass – dichiarano i militanti della tartaruga frecciata – ma anziché venire incontro ai lavoratori, facilitando ad esempio l’utilizzo dei tamponi, decide di minacciarli mettendoli di fronte a un aut aut pur di lavorare”.

Trentino Trasporti, corse sospese punta dell’iceberg

Visto il numero di corse annullate tra l’altro sembra essere piuttosto corposo il numero di dipendenti dalla Trentino Trasporti (viaggiante o su impianti fissi – operai e impiegati) non dotato di green pass. E da fonti interne all’azienda sembra che le corse sospese siano solo la punta dell’iceberg. Per poter garantire i servizi minimi che coprono le corse dedicate a scuole e lavoratori pare l’azienda abbia annullato ferie e permessi a tutto il personale “abile” ma questo chiaramente non potrà durare a lungo e le sospensioni potrebbero essere molte di più.

Nella comunicazione interna dell’11 ottobre questa paura di non riuscire a coprire i turni è evidente tanto che riporta “tutto il personale che NON sia in possesso di valido Green pass per tutta la durata del turno di servizio deve comunicare la propria assenza con almeno sette giorni di preavviso”. Come possa un lavoratore che deve sottoporsi a un tampone ogni 48 ore prevedere problemi con la farmacia, che rilascia i certificati con 7 giorni di preavviso, è davvero un mistero.

Un autunno di agitazioni e tensioni?

Insomma, c’è il rischio che il numero di lavoratori “non in regola” stimato sufficiente a gestire i servizi minimi dal governo, nella folle corsa a essere il primo paese europeo per dosi di vaccino somministrate, sia stato clamorosamente sottostimato. Dati alla mano sono poco più di 8 milioni i residenti in Italia non vaccinati, ma questo numero non è equamente ripartito su tutte le classi di età. Se tra i 12 e 29 anni l’adesione al vaccino è quasi totale e in continuo rialzo (probabilmente sotto la minaccia di non poter più avere una vita sociale) nella fascia tra chi ha tra i 30 e i 59 anni, quella che conta il maggior numero di lavoratori, i numeri sono decisamente diversi.
Nella fascia 30-39 i dati peggiori: quasi 1 persona su 5 non ha ricevuto nemmeno una dose e difficilmente a questo punto tornerà indietro sulla scelta.

Con queste prospettive è facile prevedere un autunno di agitazioni sociali e tensioni, dopo il settore sanitario che conta già numerose situazioni a rischio collasso dopo aver messo alla porta oss e infermieri è il turno di logistica e trasporti ma tutti i settori essenziali stanno tirando la coperta per coprire falle che prima o poi presenteranno il conto. Il mondo del lavoro può permettersi altri mesi difficili solo per reggere il gioco di chi vorrebbe il primato di paese europeo con il maggior numero di dosi somministrate?

Stefano Casagrande

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3 comments

Sergio Pacillo 15 Ottobre 2021 - 10:48

Invece ti stanno facendo intendere che il green-pass è un dovere e il lavoro un optional.

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Prof. Massimo Sconvolto 15 Ottobre 2021 - 10:16

Si mettano in mutua
http://massimosconvolto.wordpress.com/2021/10/14/riscatto/

poi cazzi di #Draghi #Letta #DiMaio e #Salvini andare a guidare bilici 😀

Io la patente ce l’ho ma col cazzo che li aiuto, sono già in mutua da giorni, i ricatti mi deprimono. 😛

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Prof. Massimo Sconvolto 16 Ottobre 2021 - 8:50

Qualcuno si sta già svegliando
https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2021/10/15/green-pass-certificati-malattia-23-su-venerdi-scorso_38092970-7905-4515-9f55-9166eec0685d.html

Facendo il conto della serva 8.953 malati in più a 1.000€ al mese fa 8.953.000,00€
secondo me se i certificati continuano ad aumentare del 23,3% a settimana è meglio che #Marione inizi ad aprire le orecchie in fretta. 😀

E con la depressione reattiva breve puoi stare a casa fino ad un mese e mezzo 😛

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