Roma, 1 apr — In una Lampedusa assediata dagli sbarchi, con mille arrivi ogni giorno nel solo fine settimana pasquale, la situazione dell’hotspot è ormai oltre il tracollo: in una struttura originariamente concepita per ospitare 350 immigrati si sfiorano attualmente le 2mila presenze, numero che porta inevitabilmente ai livelli massimi tutte le possibili criticità legate al sovraffollamento: carenze igieniche e sanitarie, tentativi di evasioni, tensioni sociali che sfociano in maxirisse sono ormai all’ordine del giorno.
All’hotspot situazione esplosiva
Il sito de Il Giornale ha pubblicato oggi l’impressionante video di uno di questi quotidiani, furibondi tafferugli che ha coinvolto decine di ospiti dell’hotspot. Il filmato, intercettato nelle chat Whatsapp degli immigrati, è stato girato nella struttura la notte del 9 aprile. «Il sovraffollamento nei campi porta alle lotte. È triste… Domenica 9 aprile», questo il messaggio che descrive la breve ma significativa clip. Significativa come i commenti degli altri clandestini: «C’è chi muore prima di arrivare lì, altri non sanno perché ci sono arrivati, dopo aver urlato ovunque che i bianchi sono cattivi. Ora lo Stato italiano vuole a tutti i costi bloccare l’immigrazione nel suo Paese. Con questo tipo di atteggiamento avrà difficoltà ad espellere».
Odio etnico
Le maxi-zuffe all’interno degli hotspot sono spesso alimentate da scontri tra i vari gruppi etnici in costante conflitto per il predominio all’interno della struttura. Tribalismi e odio etnico la fanno da padroni: «I neri vogliono distruggere il campo di accoglienza in Italia», scrivono i nordafricani nelle chat. «Queste sono le persone che non sanno cosa vogliono dalla vita». Tra di loro, dunque possono insultarsi e odiarsi fino ad arrivare alle coltellate. Non sono mica razzisti come gli italiani…
Il video della maxirissa
[fonte: Il Giornale]
Cristina Gauri