Frosinone, 8 marzo – E’ notizia di ieri che il regista pornografico Mario Salieri, stia girando un nuovo film con protagonista la pornostar Roberta Gemma. E fino a qui nulla di stano, visto che il ruolo di censori e bacchettoni non spetta a noi, ma di solito è lavoro di altri. La particolarità è che questo film sarà incentrato sulla tragedia delle Marocchinate, dal titolo ‘’La Ciociara’’, come lo storico romanzo di Alberto Moravia (1957) diventato poi film nel 1960 diretto da Vittorio De Sica e con Sophia Loren.
Le Marocchinate
Le ‘Marocchinate’ furono perpetrate dalle truppe Alleate in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale. Stupri, violenze e saccheggi, messi in atto nei giorni immediatamente successivi lo sfondamento della linea Gustav a Cassino, nel maggio del ’44, quando le truppe marocchine ebbero una sorta di “via libera” da parte dei comandi alleati, consentendo ai Goumier di razziare, rastrellare e infierire sulla popolazione al di là della linea difensiva tedesca, in Ciociaria e in altri luoghi del Basso Lazio. Il generale francese Alphonse Juin diete ai suoi soldati cinquanta ore di “libertà”, durante le quali si verificarono i saccheggi dei paesi e le violenze sulla popolazione. A seguito delle violenze sessuali molte persone furono contagiate da sifilide, gonorrea ed altre malattie a trasmissione sessuale e molte donne rimasero incinte. Il sindaco di Esperia (Frosinone) affermò che nella sua città 700 donne su un totale di 2.500 abitanti furono stuprate, e alcune di esse, in seguito a ciò, morirono. Con l’avanzare degli Alleati lungo la penisola, eventi di questo tipo si verificarono anche altrove: nel Lazio settentrionale e nella Toscana meridionale.
Lo scrittore Norman Lewis, all’epoca ufficiale britannico sul fronte di Montecassino, narrò così gli eventi: “Tutte le donne di Patrica, Pofi, Isoletta, Supino, e Morolo sono state violentate… A Lenola il 21 maggio hanno stuprato cinquanta donne, e siccome non ce n’erano abbastanza per tutti hanno violentato anche i bambini e i vecchi. I marocchini di solito aggrediscono le donne in due – uno ha un rapporto normale, mentre l’altro la sodomizza”(Norman Lewis nel libro Napoli ’44). Il testo del volantino diffuso tra i soldati alleati recitava così: “Soldati questa volta non è solo la libertà delle vostre terre che vi offro se vincerete questa battaglia. Alle spalle del nemico vi sono donne, case, c’è un vino tra i migliori del mondo, c’è dell’oro. Tutto ciò sarà vostro se vincerete. Dovrete uccidere i tedeschi fino all’ultimo uomo e passare ad ogni costo. Quello che vi ho detto e promesso mantengo. Per cinquanta ore sarete i padroni assoluti di ciò che troverete al di là del nemico. Nessuno vi punirà per ciò che farete, nessuno vi chiederà conto di ciò che prenderete”. Le stime definitive ammonterebbero a circa 50.000 casi su tutto il territorio nazionale, di cui più della metà profuse nei territori del Basso Lazio.
L’indifferenza
La cosa che sorprende, non è il film in se, ma la semplicità con cui il regista lo promuove, ben consapevole di passarla liscia davanti alle istituzioni e ai media. Immaginate un film porno sull’Olocausto? A Mario Salieri non passerebbe mai per la testa ed avrebbe paura anche a fare una semplice battuta al riguardo, visto che in questo modo si consegnerebbe a una spietata gogna mediatica. Non potrebbe essere altrimenti, quando una tragedia come quella delle Marocchinate, è sempre passata in secondo piano, mai studiata nelle scuole e sempre evitata dalle istituzioni nazionali e dai media. Anche in provincia di Frosinone, il territorio più colpito da queste barbarie, le istituzioni da decenni partecipano alle celebrazioni del ricordo dei soldati alleati, goumiers compresi, e non dedicano giornate o eventi al ricordo di questo scempio. Ecco perché, la rabbia, non è tutta per Salieri, che fa il regista pornografico e dal quale nessuno pretende la massima consapevolezza storica, ma è per le istituzioni, professori e giornalisti, sempre pronti a scandalizzarsi e a flagellare la Nazione quando si ricordano altre tragedie, ma silenziosi ed assoggettati quando si dovrebbe ricordare un dramma vissuto dal nostro popolo, come se per portare a termine la cosiddetta ‘’Liberazione’’ fosse stato necessario stuprare migliaia di donne e bambini e saccheggiarne le case.
Dopotutto, il termine scelto nel dopoguerra fu quello di ‘’Marocchinate’’, anche se a dare il via libera allo scempio fu chi portava sigarette e cioccolata, era bianco ed ha gettato le basi delle democrazie occidentali. E già questo spiega tutto sugli scheletri da nascondere. Ci vorrebbero insegnare a chiedere scusa al mondo per essere italiani, di vergognarci della nostra storia, ed a diventare consapevoli del fatto che accadimenti come le Marocchinate, ce li siamo meritati tutti. Ma non è così, perché continuando ad obbligare un popolo a dimenticare e a cancellare la propria storia, di solito si ottiene il contrario, e i tanti giovani ciociari che si stanno pronunciando in queste ore contro il film di Salieri, ne sono la dimostrazione.
Fernando Incitti