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La strage silente delle morti sul lavoro: quasi tre vittime al giorno

by Andrea Grieco
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Roma, 17 feb – L’incredibile tragedia della strage di operai, avvenuta nella giornata di ieri a Firenze per colpa di un crollo in un cantiere per la costruzione di un supermercato Esselunga, ha riportato all’attenzione dei media (e della politica) l’emergenza legata alle morti sul lavoro. L’Italia si posiziona nei bassifondi delle classifiche tra gli Stati europei per le cosiddette morti bianche: solo dal 2010 ogni anno i numeri oscillano tra le 1000 e le 1500 vittime. Durante tutto il 2023 sono state 1041 le denunce di incidenti mortali, quasi tre morti al giorno.

Quali sono le cause delle morti sul lavoro?

Le problematiche legate a questa vera e propria ecatombe sono molteplici. Oltre l’assenza di controlli costanti e alla questione dell’eccessiva burocratizzazione, alcuni degli aspetti principali complici di questa situazione disastrosa sono la logica degli appalti al ribasso e le modalità di subappalto. Questa condizione fa sì che, contemporaneamente al vantaggio per le organizzazioni criminali che lucrano su questo scarto di livelli, si abbassi e si riduca la possibilità di spendere le cifre necessarie per la sicurezza. Un ulteriore aspetto da non sottovalutare è la cultura della sicurezza nella forza lavoro, troppo spesso superficiale anche a causa della natura degli appalti. Proprio nel caso di Firenze, secondo fonti sindacali, la costruzione del nuovo supermercato sta impegnando oltre 30 aziende in subappalto.

Un tema che non trova spazio

I numeri delle vittime evidenziano come le molte vite perse a causa dell’assenza di sicurezza sul lavoro non interessino a nessuno. Assurda è l’indignazione da parte di un sindacato come la Cgil che, pur di andare contro il governo Meloni, tenta di sfruttare una tale tragedia quando nella realtà non ha mai espresso una reale posizione sul problema. Se la volontà di contrastare questa assurda scia di sangue fosse vera, il tema avrebbe lo spazio che invece viene quotidianamente occupato dai femminicidi, discriminazioni di genere e razzismo, i quali, numeri alla mano, sono solamente un centesimo (stima al ribasso) rispetto alle morti bianche.

Andrea Grieco

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