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La scuola confina col centro d’accoglienza: i genitori non iscrivono i figli

by La Redazione
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fabio filzi tiburtino IIIRoma, 12 lug – Nella scuola elementare Fabio Filzi di Tiburtino III (Roma) l’anno prossimo non si formerà nemmeno una classe. Il motivo? I genitori sono stufi di dover sopportare le condizioni di degrado e di insicurezza legate all’adiacenza della scuola con il centro d’accoglienza che si trova al civico 44A di via del Frantoio. Le due strutture sono separate da una recinzione che è però rotta e, quindi, potenzialmente i due stabili sono comunicanti. Già ci siamo occupati su queste colonne delle pessime condizioni igienico-sanitarie della struttura , che ospita anche minori stranieri non accompagnati, e che sembra nessuna voglia risolvere. Le istituzioni latitano e i cittadini sono esasperati. Un copione fin troppo noto.

Il centro è gestito da una delle Cooperative che fanno capo alla “29 Giugno” di Salvatore Buzzi, nota per essere entrate nelle indagini del processo “Mafia Capitale” che ha evidenziato i rapporti tra il malaffare ed il business dell’accoglienza. La struttura è inadeguata ad accogliere persone e i residenti ne hanno chiesto a gran voce lo sgombero già a maggio scorso, spalleggiati e supportati dal referente locale di CasaPound, Mauro Antonini, e dal Vice-Presidente del movimento tartarugato Simone Di Stefano, che il 31 Marzo fecero un blitz nel plesso per palesarne il degrado e le pessime condizioni igienico-sanitarie. “Le famiglie hanno deciso di non iscrivere i propri figli nella struttura, nessun genitore si fida a lasciare i propri figli in condizione di promiscuità con dei clandestini adulti di passaggio, visto che la recinzione che li dovrebbe separare è praticamente inesistente», denuncia Mauro Antonini di Casapound. Anche le parole dei genitori non lasciano spazio a fraintendimenti: “A nostro malincuore abbiamo iscritto la nostra bambina in una scuola più sicura a Tiburtino III”, dicono Jessica e Maurizio. “Purtroppo – rimarcano – la scuola Fabio Filzi, dove ha frequentato la materna nostra figlia, quest’anno non riuscirà a formare la prima elementare a causa della scarsa iscrizione di alunni dovuta alla fatiscenza degli edifici e alla presenza dei centri di accoglienza che la circondano”.

Secondo i genitori, che si sono riuniti anche con i dirigenti scolastici, la cause delle mancate iscrizioni sarebbero da ricercare nell’adiacenza con il centro d’accoglienza e nella relativa situazione di degrado. Mentre veniamo bombardati dai media, dalla Boldrini e dal Papa a fare dell’accoglienza tout court un’opera di civiltà, abbiamo genitori italiani impauriti, istituzioni assenti e tema che passa sotto traccia. E questa, invece, è civiltà?

Aurelio Pagani

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