Roma, 20 ago – Con buona pace degli allarmisti, l’Italia anche la prossima settimana resterà tutta in zona bianca: scende ancora l’Rt e rallenta l’incidenza. I dati del monitoraggio settimanali dell’Iss-Istituto superiore di sanità confermano che nessuna regione – si parlava della Sicilia a rischio – passerà in zona gialla.
Italia tutta in zona bianca, in calo Rt e incidenza
L’indice Rt medio calcolato sui casi sintomatici nel periodo 28 luglio–10 agosto è pari a 1,1, in diminuzione quini rispetto all’1,27 della settimana precedente. Tuttavia il dato è al di sopra della soglia epidemica. Rallenta poi l’aumento dell’incidenza settimanale a livello nazionale: 69 casi per 100mila abitanti (9-15 agosto) rispetto ai 68 del periodo 2-8 agosto. “L’incidenza – riferisce l’Iss nella bozza – rimane al di sopra della soglia settimanale di 50 casi ogni 100mila abitanti che potrebbe consentire il controllo della trasmissione basato sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti”.
Ricoveri e terapie intensive, nessuna regione sopra la soglia critica
Veniamo ai dati sul territorio. Sono 18 le regioni/province autonome che risultano classificate a rischio epidemico moderato. Tre – Lombardia, Veneto e Lazio – invece quelle “classificate a rischio basso”, riporta la bozza del monitoraggio. Ma – è questo il dato più importante – nessuna regione è sopra la soglia critica per terapie intensive e ricoveri. “Il tasso di occupazione in terapia intensiva – si legge – è in aumento al 4,9 per cento (rilevazione giornaliera ministero della Salute), con il numero di persone ricoverate in aumento da 322 (al 10 agosto) a 423 (al 17 agosto). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta al 6,2 per cento. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 2.880 (al 10 agosto) a 3.472 (al 17 agosto)”.
“Variante Delta ormai largamente prevalente”
Altro dato significativo, è in diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (46% rispetto al 47% della settimana precedente). Infine, il 21% è stato diagnosticato attraverso attività di screening. Per quanto riguarda la variante Delta, l’Iss conferma che orma è “largamente prevalente in Italia. Questa variante è dominante nell’Unione europea ed è associata ad un aumento nel numero di nuovi casi di infezione anche in altri Paesi con alta copertura vaccinale”. Ma, attenzione, chi si contagia – è questo l’effetto della campagna vaccinale – non si ammala.
Iss ribadisce importanza elevata copertura vaccinale
In tal senso l’Iss ricorda come “una più elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità. E’ opportuno – conclude la bozza – realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l’attenzione”.
Insomma, la Sicilia non potrà essere punita dal ministro della Salute Roberto Speranza perché – a detta dei talebani del green pass – rischia la zona gialla per colpa (indovinate un po’?) di chi ancora non si è vaccinato.
Adolfo Spezzaferro
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