Roma, 19 lug — Hanno scatenato un vero e proprio inferno gli immigrati del già problematico hotspot di Pozzallo. E poi sono fuggiti in massa, come accade a cadenza regolare nel centro di accoglienza del ragusano, costantemente al collasso.
Nel tardo pomeriggio di sabato un gruppo di extracomunitari — per la maggior parte tunisini — ha dato fuoco ad alcuni materassi, appiccando così un incendio che ha distrutto il padiglione centrale della struttura, provocando ingenti danni. I locali colpiti dal fuoco sono ormai quasi del tutto inagibili. Gli immigrati hanno poi approfittato del trambusto creato dal rogo per darsi alla fuga. All’interno dell’hotspot erano presenti circa 120 persone di cui una ventina di «presunti minori».
Pozzallo, immigrati appiccano incendio nell’hotspot
«Quando arrivano dichiarano di avere meno di diciotto anni, ma nella maggior parte dei casi si tratta di maggiorenni in cerca di asilo», spiega un agente al Giornale. Roberto Ammatuna, sindaco di Pozzallo, denuncia una situazione di grave irregolarità portata dai clandestini di origine tunisina. «Ci vuole più attenzione verso una particolare categoria di immigrati, quelli tunisini, che scappano dal proprio Paese non per fame, ma per mettere in atto attività a delinquere».
I tunisini sono i più problematici
Poi lancia un appello alle istituzioni di Polizia. «L’attività di quarantena per contatti con positivi li costringe a stare troppo a lungo in isolamento» all’interno dell’hotspot. «È chiaro che i disordini si creano solo quando in struttura arrivano ceppi di migranti di nazionalità tunisina. Si dovrà studiare al più presto una soluzione».
Rintracciati quasi tutti gli immigrati
Questa mattina i quotidiani locali riferiscono che le forze dell’ordine avrebbero rintracciato quasi tutti i 35 immigrati fuggiti ieri dall’hotspot di Pozzallo. Durante i momenti più concitati i rivoltosi, quasi tutti tunisini, erano riusciti ad allontanarsi ma le autorità fanno sapere che in queste ore sono stati quasi tutti rintracciati. «L’ennesimo caso — dichiara Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia — che testimonia il gravissimo pericolo rappresentato da una situazione esplosiva, come è la gestione dei migranti specialmente in questo periodo dell’anno, e più che mai con l’emergenza sanitaria in corso”.
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Cristina Gauri