Milano, 11 mar – Il volto dai lineamenti dolci distrutto, solcato da lividi provocati dalla mascherina indossata per molte ore al giorno, gli occhi stanchi. “Fate la vostra, ve lo chiedo per favore”. E’ questo l’appello su Instagram di Alessia Bonari, infermiera. Lavora in una delle tante strutture milanesi impiegate nel contrastare la devastante epidemia di coronavirus che sta mettendo in ginocchio la Lombardia, e ieri ha deciso di postare un appello a restare a casa per contenere il contagio. Il post è diventato virale in poche ore:
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Alessia descrive il suo personale modo di vivere l’epidemia, tra turni massacranti in ospedale e la paura di venire contagiata sul lavoro: “In questo momento mi trovo ad affrontare questa emergenza sanitaria. Ho paura anche io, ma non di andare a fare la spesa, ho paura di andare a lavoro. Ho paura perché la mascherina potrebbe non aderire bene al viso, o potrei essermi toccata accidentalmente con i guanti sporchi, o magari le lenti non mi coprono nel tutto gli occhi e qualcosa potrebbe essere passato”, scrive.
La vita degli operatori sanitari in questi giorni è durissima, estenuante, sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico: “Sono stanca fisicamente perché i dispositivi di protezione fanno male, il camice fa sudare e una volta vestita non posso più andare in bagno o bere per sei ore. Sono stanca psicologicamente, e come me lo sono tutti i miei colleghi che da settimane si trovano nella mia stessa condizione”, Ma Alessia dice di non volersi arrendere: “questo non ci impedirà di svolgere il nostro lavoro come abbiamo sempre fatto. Continuerò a curare e prendermi cura dei miei pazienti, perché sono fiera e innamorata del mio lavoro“. E poi lancia l’appello: “Quello che chiedo a chiunque stia leggendo questo post è di non vanificare lo sforzo che stiamo facendo, di essere altruisti, di stare in casa e così proteggere chi è più fragile. Noi giovani non siamo immuni al coronavirus, anche noi ci possiamo ammalare, o peggio ancora possiamo far ammalare. Non mi posso permettere il lusso di tornarmene a casa mia in quarantena, devo andare a lavoro e fare la mia parte. Voi fate la vostra, ve lo chiedo per favore”.
Cristina Gauri
3 comments
Questa ragazza si meriterebbe molto per la sua dedizione e altruismo. Sarebbe bello che per qualche mese ricevesse lo stipendio di qualche calciatore di serie A e tanti calciatori di serie A adesso ricevessero il suo.
State anche voi degradando il livello di informazione.
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