Roma, 26 mag – La Corte Suprema indiana ha accettato di rendere immediatamente esecutivo l’ordine del Tribunale internazionale dell’Aja di far rientrare Salvatore Girone per tutta la durata del procedimento arbitrale. E Renzi non ha perso tempo per ringraziare l’India, twittando: “Confermiamo la nostra amicizia per l’India, il suo popolo, il suo governo. E diamo il benvenuto al marò Girone che sarà con noi il 2 giugno”. Peccato che la stessa India non sia stata prodiga di gesti di altrettanta amicizia, finora, e che anche il rientro di Girone, deciso già da un po’, sia stato affrontato con molta calma dalle autorità indiane.
Da quel 15 febbraio del 2012 in cui morirono i due pescatori indiani (uccisi dai fucilieri di Marina, secondo gli indiani, ma non secondo i diretti interessati, che hanno negato le accuse) non è ancora stato formulato il capo di imputazione. Soddisfazione dalla Farnesina: “In linea con quanto stabilito dal Tribunale dell’Aja, Italia e India hanno cooperato nelle ultime settimane per definire le condizioni e le modalità del rientro e della permanenza nel nostro Paese di Girone, in pendenza della procedura arbitrale sul caso della Enrica Lexie. Il Governo – prosegue il comunicato – nell’attesa di accogliere finalmente in patria Salvatore Girone, rinnova l’impegno a conformarsi alle condizioni e modalità stabilite dalla Corte Suprema indiana. La decisione odierna è un risultato importante che riconosce l’impegno intrapreso dal Governo italiano con il ricorso all’arbitrato internazionale per fare valere le ragioni dei nostri due Fucilieri di Marina. Con lo stesso impegno l’Italia si presenterà ai prossimi passaggi previsti dal procedimento arbitrale”. La risoluzione dell’arbitrato è prevista addirittura per il 2019.
Roberto Derta
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“Finalmente” lo dirò quando le suole delle sue scarpe calcheranno il suolo italiano.