Home » Immuni, i numeri che non tornano dell’app anti-Covid

Immuni, i numeri che non tornano dell’app anti-Covid

by Stefano Casagrande
3 comments
Immuni, app

Roma, 5 ott – “Immuni ha finalmente sfondato quota 7 milioni di download“. Così molte testate giornalistiche celebrano oggi un apparente successo. Finalmente l’applicazione più discussa ha fatto breccia nel cuore degli italiani? No, le installazioni attive sono probabilmente molto meno e il target è stato completamente sbagliato. Vogliamo verificare le nostre ipotesi?

Le notifiche

La popolazione italiana è di 60 milioni, vorrebbe dire che una persona ogni 8 avrebbe scaricato la tanto discussa applicazione. Il sito di Immuni riporta che ad oggi 5 ottobre le notifiche sono state 5.870. Per notifiche s’intendono utenti che avevano installato Immuni e che dopo aver scoperto di essere positivi hanno usato l’app per allertare chiunque sia entrato in contatto con loro negli ultimi 14 giorni. Il conteggio delle notifiche parte dal 13 luglio, quando l’app esce dal suo periodo di test e diventa attiva in tutta Italia la procedura per notificare la positività. Dal 13 luglio ad oggi, 5 ottobre, i positivi in Italia sono stati 82.502. Il rapporto è semplice: per 82.502 positivi ci sono 5.870 notifiche. Vuol dire che tra i positivi ad avere l’applicazione attiva sul cellulare erano uno su 14. E’ possibile che l’applicazione sia stata installata da una persona ogni 8 ma solo un positivo ogni 14 ne era dotato? No.

Un target sbagliato

O meglio, è possibile e questo vuol dire essenzialmente due cose. La prima è che si è completamente sbagliato il target. In particolare lo stigma di fare poco per far crescere il numero di download è stato scaricato sui giovani (tanto che molti enti locali hanno cercato di renderlo obbligatorio per accedere alle discoteche o usare i mezzi pubblici), ma come da evidenze scientifiche la possibilità che un under 30 scopra di essere positivo sono minime visto che i sintomi sono spesso blandi o addirittura assenti. Probabilmente avrebbe giovato molto di più spingere sul pubblico degli ultra 50enni, più a rischio e più portati a verificare con il medico di famiglia eventuali malori stagionali, ma probabilmente si è preferito continuare sulla falsariga che vede i giovani, tendenzialmente poco attenti a distanze sociali e mascheramenti, come “untori”.

Un protocollo nebuloso

La seconda è che la scarsa chiarezza riguardo il protocollo che viene applicato a chi ha avuto contatti a rischio ha portato parecchi utenti a rimuovere l’applicazione dopo pochi giorni. Infatti se il lancio dell’applicazione è stato molto improntato sul fatto che questa rispetti in maniera completa e totale la privacy, poco o nulla è stato spiegato su qual è il protocollo del ministero della Salute relativamente ai contatti stretti. Tanto che molti sono “caduti dalle nuvole” quando una signora 63enne di Bari si è vista mettere in isolamento fiduciario dopo aver contattato il suo medico a seguito della notifica dell’applicazione. In realtà l’ASL aveva solo applicato il protocollo previsto e che il lancio pubblicitario di Immuni si era dimenticato di citare. Protocollo che è chiarissimo: “Come gestire un contatto stretto di un caso confermato di COVID-19? Sulla base delle circolari e ordinanze ministeriali, le Autorità sanitarie territorialmente competenti devono applicare ai contatti stretti di un caso probabile o confermato la misura della quarantena con sorveglianza attiva, per quattordici giorni…”

Quali procedure?

Nonostante le rassicurazioni di chi spingeva per l’installazione di massa dipingendo quello della signora di Bari come un episodio sfortunato, tutti i racconti di chi arriva dopo coincidono. Anche la giornalista di Vice, Chiara Galeazzi, nonostante il suo tentativo di “buttarla in caciara” conferma sostanzialmente il racconto della signora. Contatto a rischio il 27 giugno e fine della quarantena con esito del “tampone libera tutti” solo il 13 luglio.
Episodi causati da procedure non ancora ben oliate? No, è notizia di qualche giorno fa che anche il giornalista di SkyTG24, Lorenzo Borga, è finito in isolamento fiduciario dopo la notifica di Immuni di un contatto a rischio avvenuto il 29 settembre. La conseguenza? Molti dopo aver compreso che il rischio reale era di ritrovarsi in isolamento fino a 14 giorni rimuovono l’applicazione.

Il vero problema

Insomma, il problema di Immuni… Non è Immuni. Ma come è stata gestita e utilizzata dal governo Conte. Probabilmente con una pubblicità più mirata alle fasce a rischio invece di giocarsi il jolly “Colpa dei giovani” e con una gestione più trasparente (e più veloce) dei contatti a rischio, i risultati sarebbero stati diversi. Il risultato invece è quella di un’applicazione usata poco, pubblicizzata male e che viene imbracciata come arma politica per misurare il “senso civico” degli italiani.

Stefano Casagrande

You may also like

3 comments

Cesare 6 Ottobre 2020 - 2:00

Immuni serve solo per un controllo di individui senza piu’ alcun diritto alla privacy e di tipo Orwelliano o cinese.Questo virus è come tanti altri e nei morti dichiarati sono stati inclusi tutti i positivi, anche quelli senza sintomi morti per altre cause.Ma i poteri occulti della dittatura finanziaria e sanitaria mondiale hanno oramai vinto; non possiamo nemmeno girare piu’ a volto scoperto dato che ci hanno messo le mani in faccia e pochi protestano.Ai poteri occulti della finanza globalista che genera in via privata ed a costo zero il denaro con cui ci schiavizzano e depredano piace la Cina a cui hanno aperto tutti i mercati; gli piace perchè in Cina vi è un regime totalitario (che stanno applicando anche in Italia) dove il cittadino non ha libertà democratiche e vi è iIl Sistema di Credito Sociale.Questo sistema sarà utilizzato per assegnare, ad ogni cittadino, un punteggio rappresentante il suo “credito sociale”, sulla base di informazioni possedute dal governo, riguardanti la condizione economica e sociale di ogni singolo cittadino. Funzionerà come un sistema di sorveglianza di massa e sarà basato su tecnologie per l’analisi di big data
Implicazioni per i cittadini Cinesi
Punizioni
Divieti di volo
Esclusione da scuole private
Rallentamento della connessione internet
Esclusione da lavori ad alto prestigio
Esclusione da hotel
Registrazione su una “blacklist” pubblica

Reply
Flavio 6 Ottobre 2020 - 2:17

Buffonata per controllarci come robot e poi infilarci un microchip col finto vaccino per schiavizzarci e farci morire a loro comando è ora di fare la rivoluzione e sparare a tutti quelli che ci vogliono fare morire e schiavizzare svegliaaaaa italiani svegliaaaaa o sarà troppo tardi

Reply
Flavio 6 Ottobre 2020 - 2:22

È ora di fare la rivoluzione armata ed sparare a tutti questi delinquenti porci maiali bastardi che ci vogliono controllare schiavizzare e farci morire al loro comando prima con queste applicazioni di merda e poi infilandoci un microchip con il finto vaccino svegliaaaaa italiani svegliaaaaa non esiste nessun cazzo di virus è solo fatto tutto per ucciderci tutti svegliaaaaa italiani o sarà troppo tardi che sia guerra prima possibile.

Reply

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati