Roma, 10 nov – Dal 2013 al 2021, sono sbarcati in Italia 803mila immigrati, con una considerevole flessione nel 2019 quando erano in vigore i Decreti Sicurezza voluti dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Dal 2013 al 2021, sono stati 607mila gli immigrati che hanno fatto richiesta di asilo in Italia. Ciò significa che almeno 196mila immigrati, identificati dopo lo sbarco dalle autorità italiane, non hanno presentato la domanda per il riconoscimento della protezione internazionale, ben il 24 per cento. Questi immigrati si sono dileguati sul territorio nazionale facendo perdere le loro tracce.
Immigrati, le nazionalità dei richiedenti asilo
Aggregando i dati delle nazionalità degli immigrati sbarcati in Italia che hanno presentato domanda di asilo dal 2013 al 2021, si evince che la stragrande maggioranza proviene da Paesi non in guerra e con governi riconosciuti dalla comunità internazionale. Sono più di 103mila i nigeriani che hanno presentato richiesta di asilo, 77mila i pachistani, 48mila i bengalesi, 41mila i gambiani, 35mila i maliani, 34mila i senegalesi, e 24mila gli ivoriani. Dai Paesi in guerra o destabilizzati, troviamo 19mila afghani, 11mila somali, 7mila iracheni e 5mila siriani. Un altro dato rilevante è che i libici sbarcati in Italia siano pochissimi, nemmeno un migliaio.
Caratteristiche demografiche dei richiedenti asilo
Dei 607mila immigrati che hanno presentato richiesta di asilo dal 2013 al 2021, l’84 per cento erano uomini e il 12 per cento minorenni, di questi il 5 per cento non accompagnati. È lecito chiedersi dove siano finiti tutti gli immigrati minori non accompagnati dichiarati dalle navi delle Ong prima dello sbarco in Italia.
Esiti delle domande di asilo
Dal 2013 al 2021, sono stati 588.881 le decisioni adottata dalle Commissioni territoriali sulle richieste di asilo degli immigrati sbarcati in Italia: il 9 per cento ha ottenuto lo status di rifugiato, l’11 per cento la protezione sussidiaria, il 17 per cento la protezione umanitaria (poi rinominata speciale) e il 63 per cento il diniego.
In Italia, esiste un’anomalia unica in Europa: la protezione umanitaria. Quando Matteo Salvini era al Viminale, venne cancellata e poi rinominata protezione speciale. Doveva essere applicata solo a sporadici casi specifici. Infatti, nel 2019, i dinieghi alle richieste di asilo salirono all’81 per cento, mentre la protezione speciale fu applicata a soli 616 casi (1 per cento). In seguito, con Luciana Lamorgese ministro dell’Interno, la protezione speciale è tornata a essere applicata come la protezione umanitaria.
Decisioni adottate per nazionalità
Analizzando ulteriormente le decisioni adottate dalle Commissioni territoriale sulle domande di asilo del 2021, si evince che gli immigrati che sono sbarcati in larga maggioranza in Italia negli ultimi anni erano clandestini. L’88 per cento dei tunisini ha ottenuto il diniego alla richiesta di asilo, l’83 per cento degli egiziani, l’81 per cento dei bengalesi, il 79 per cento dei guineani e dei gambiani, il 76 per cento degli ivoriani, il 71 per cento dei pakistani e il 68 per cento dei nigeriani.
Senza l’anomalia della protezione umanitaria vigente solo in Italia, nel 2019, i dati sulle decisioni delle Commissioni territoriali in merito alle richieste di asilo sono ancora più rilevanti per comprendere che gli immigrati che sbarcano in maggioranza sono clandestini: il 95 per cento dei tunisini e senegalesi hanno ottenuto il diniego alla richiesta di asilo, il 94 per cento dei bengalesi, il 93 per cento dei ghanesi, il 92 per cento dei marocchini, gambiani e guineani, il 91 per cento degli egiziani, l’89 per cento degli ivoriani e l’86 per cento dei pakistani.
Chi sono gli immigrati che presentano la domanda di asilo in Italia
Dai dati esposti dal ministero dell’Interno dal 2013 al 2021, è chiaro che gli immigrati sbarcati in Italia sono in stragrande maggioranza uomini adulti, provenienti da Paesi non in guerra e con governi riconosciuti dalla comunità internazionale e che spesso fuggono ancora prima di aver presentato domanda di asilo, ovvero sono immigrati economici. Questi dati distruggono completamente la narrazione della sinistra italiana che racconta di “migranti che scappano dalla guerra e dalla fame”. Gli immigrati pagano ai trafficanti di esseri umani una somma che va dai 4mila ai 10mila euro per essere trasportati via terra e via mare fino in Italia. Un importo del genere, nel Paesi di origine, rappresenta lo stipendio medio di circa 3 anni. Peraltro, gli immigrati si recano volutamente in Libia, pur sapendo che è un Paese funestato da una guerra civile che dura dal 2011 dove potrebbero rimanere vittime di violenze. Infine, è importante evidenziare che una parte dei proventi dei trafficanti viene impiegato nel terrorismo internazionale che in Africa si sta rafforzando drammaticamente. Infatti, non è un caso che spesso i jihadisti arrivino a bordo dei barconi degli immigrati come documentato anche dal Viminale.
Francesca Totolo