Roma, 21 nov – Buona la prima per il nuovo sindaco Gualtieri, il quale ha deciso coraggiosamente di affrontare l’assenteismo dei netturbini di Roma attraverso lo stanziamento di tre milioni di euro necessari per erogare a costoro un bonus che li induca, per l’appunto, a non assentarsi. Tutto ciò in vista del Natale e data la promessa fatta da Gualtieri durante la campagna elettorale di ripulire la Capitale rendendola uno specchio.
L’assurdo premio ai netturbini di Roma che non si assenteranno dal lavoro
Non si tratta del racconto della destra cattiva, bensì di quanto siglato ufficialmente dalla municipalizzata Ama con i sindacati. Tra gli obiettivi di questi statisti della domenica vi è la riduzione del 10% dell’assenteismo per malattia nei mesi di dicembre e gennaio.
L’ex ministro Angelo Piazza, oggi amministratore unico della società partecipata, sta vagliando tutte le ipotesi per raccogliere l’immondizia che sembra, ad oggi, impossibile da smaltire. Vorrebbe portare i rifiuti in mezza Italia e in Germania e in Austria, dove verrà utilizzata per produrre energia elettrica dato che dalle loro parti anche ai talebani dell’ecologismo è rimasto un filo di sale in zucca. E, oltre a queste strategie, pure quella di foraggiare con denaro pubblico i fannulloni che già pesano sulle casse romane ossia sulle tasche dei contribuenti.
La fregatura è doppia. In primo luogo perché costoro rappresentano un costo a causa dell’assenteismo ingiustificato. In un secondo momento perché l’amministrazione rincara la dose dandogli una mancia nel tentativo di redimerli. Il tutto con la compiacenza dei sindacati competenti.
Quel filo rosso della casta sussidiata, dal M5S al Pd
Nessuno vorrebbe trovarsi al posto di Roberto Gualtieri, che già ci aveva più volte deliziato come ministro dell’Economia (e anche prima). E però lui e solo lui può dare una spiegazione a questa umiliazione inferta gratuitamente al Paese cosiddetto reale. Quello composto dai non garantiti, ossia la fetta maggioritaria fatta di coloro che hanno sofferto e stanno soffrendo maggiormente questi due anni di pandemia. Per non parlare del pre-pandemia, ossia un periodo drammaticamente normale in cui la sinistra italiana, dalla cui costola è nata la nuova casta di sussidiati grillini, si è sempre dilettata nello svilimento di coloro sulle cui spalle venivano scaricati tutti gli oneri.
Oggi si presenta di fronte a tutti noi, plasticamente, il portato di decenni di malcostume sociale ed economico e che adesso, con la vicenda dei netturbini di Roma sfocia in un barbaro dissipamento di denaro pubblico poiché i dirigenti, anch’essi stipendiati da tutti noi, non sono capaci di prendere a calci in culo i loro sottoposti che lo meritano. Dovrebbe accadere non solo per un senso di giustizia, ma anche e soprattutto perché una nazione può e deve ripartire da qui. E deve al contempo ritrovarsi e stringersi attorno ad un comune sentire che può riassumersi nel principio del rispetto dei propri doveri prima dello svolazzamento di diritti idioti. Gli uomini ottemperano ai propri doveri, i servi accampano i loro diritti.
Lorenzo Zuppini
2 comments
La servitù è nobile, distinto L. Zuppini, come fartelo capire se non rammentarti che facciamo di tutto per non essere schiavi…
Chi tratta spazzatura è già un Fante, oggi è quasi tutta spazzatura. Non è il caso di farlo diventare anche un Re! Salvo che non ce la tolga del tutto…